Bracconaggio: elefanti asiatici a rischio a causa della richiesta di pelle dalla Cina

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Un rapporto di un gruppo di conservazionisti britannici dimostra che la crescente domanda cinese di prodotti realizzati in pelle di elefante sta guidando il bracconaggio e sta creando una minaccia ai branchi selvaggi dell’Asia ancora più grande del commercio dell’avorio.

Il gruppo Elephant Family dichiara che la minaccia al momento è maggiore in Birmania, ma avvisa che l’elefante asiatico potrebbe estinguersi in metà dell’aree in cui si trova se il problema dovesse aggravarsi. Il gruppo sostiene che la minaccia è superiore a quella del commercio dell’avorio poiché i bracconieri colpiscono qualsiasi elefante, non solo quelli con le zanne, e mette a rischio gli elefanti che si trovano in aree poco protette.

LaPresse/Reuters

Gli autori del rapporto affermano che lo studio dimostra che la pelle degli elefanti viene trasformata in polvere e poi venduta in Cina come cura per dolori di stomaco o modellata in perline per collane, bracciali e ciondoli. I prodotti sono venduti in mercati reali e sempre di più in rete, dove, spiega il rapporto, i venditori postano video di persone in Birmania e Laos al lavoro sulle carcasse degli animali, come testimonianza dell’autenticità dei loro prodotti.

Belinda Stewart-Cox, direttrice di conservazione di Elephant Family, ha dichiarato che dal momento in cui il gruppo ha cominciato il monitoraggio nel 2014, c’è stato “un grande aumento della promozione e delle vendite”. Afferma che sembra che “ci siano commercianti e speculatori dietro tutto questo che cercano di migliorare quello che è stato a lungo un mercato secondario o un commercio locale di piccola scala o comunque di una scala non minacciosa”.

Il rapporto sostiene anche che l’Amministrazione Forestale Statale della Cina ha apparentemente autorizzato alcuni prodotti che contengono pelle di elefante: “Nel momento in cui la Cina ha mostrato impegno per mettere fine al commercio nazionale di avorio, sarebbe inquietante scoprire che, allo stesso tempo, sta creando una nuova domanda legale di prodotti in pelle di elefante”.

Stewart-Cox ha dichiarato che la sua organizzazione ha raggiunto le autorità cinesi e ha collaborato con le autorità della Birmania per affrontare la questione. Le sue parole: “È nostra intenzione facilitare la collaborazione, se possibile. Penso che dovremmo concentrarci su questo, non c’è tempo, la Birmania sta perdendo troppi elefanti, troppo velocemente”.

Elephant Family stima l’attuale popolazione selvaggia in circa 2.000 esemplari. Il gruppo dichiara che le morti sono aumentate significativamente negli ultimi anni, dalle 26 del 2013 ad almeno 61 nel 2016, la maggior parte a causa del bracconaggio. Molte carcasse sono state trovate prive della pelle. I tempi combaciano con la comparsa online dei prodotti in pelle di elefante.

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