Farmaceutica, OpenZone raddoppia: al via l’ampliamento del campus scientifico a Bresso

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Partono a Bresso, alle porte di Milano, i lavori per l’ampliamento di OpenZone, il campus dedicato alle scienze della vita creato da Zambon, multinazionale farmaceutica nata nel 1906 a Vicenza, che oggi conta oltre 2.800 dipendenti in tutto il mondo. Il progetto, firmato dall’architetto Michele De Lucchi e presentato oggi in conferenza stampa, prevede un investimento complessivo di 56 milioni di euro e punta, entro il 2020, al raddoppio degli spazi e dei laboratori esistenti, arrivando a una dimensione complessiva di 37 mila metri quadri che potranno ospitare fino a 1.200 persone.

“OpenZone – spiega Elena Zambon, presidente del gruppo – è nato con la missione di creare un ecosistema imprenditoriale dove favorire lo scambio di conoscenze e la nascita di collaborazioni nel settore delle scienze della vita”. Attualmente “ospita già alcune tra le principali imprese biotech, farmaceutiche e di terapie geniche avanzate, fortemente orientate alla ricerca e all’innovazione”.

L’obiettivo è dunque di “trasformare quello che oggi è un network in una vera e propria community che possa condividere non solo gli spazi, ma anche anche valori e missioni”. In questo senso, secondo Zambon, “occorre cambiare gli ambienti in spazi aperti, luoghi di dialogo che favoriscano lo scambio delle idee e dove trovare ispirazioni”. Il tutto per “creare nuove soluzioni che consentano di migliorare la vita dei pazienti”. E per fare tutto questo “ci siamo affidati a un filosofo dell’architettura”, De Lucchi.

In passato, ricorda l’archistar, “quando si progettava un posto di lavoro si immaginavano file interminabili di scrivanie” e “l’unico luogo di incontro era la macchinetta del caffè, che veniva piazzata sul pianerottolo o in qualche sgabuzzino”. Oggi, invece, “gli uffici si disegnano in maniera totalmente diversa perché lo spirito è profondamente cambiato”.

Del resto, “come diceva Stephen Hawking, i più? grandi risultati dell’umanità? si sono ottenuti negli incontri”. E “l’architettura, con la realizzazione di ambienti piacevoli, rassicuranti e stimolanti, è? uno strumento per rendere più? accessibile e immediato il contatto umano e il conseguente trasferimento di conoscenza”.

OpenZone al momento ospita già più di 20 realtà? operanti nel campo delle scienze della vita. Con l’ampliamento del campus, Milano e la Città? Metropolitana si arricchiranno di ulteriori nuove opportunità? di sviluppo: “Tra innovazione e tecnologia – sottolinea il sindaco di Milano, Giuseppe Sala – il futuro prende forma e lo fa in un campo di eccellenza, quello scientifico, che ci vede avanti in Italia proprio grazie a realtà? come questa”.

Particolare attenzione viene posta anche sull’ambiente, che costituisce un tema sempre più centrale per i cittadini: “L’amministrazione di Bresso – spiega il sindaco Ugo Vecchiarelli – si è? impegnata nella riconversione delle aree industriali dismesse in nuove zone da dedicare all’innovazione e alla ricerca”. La programmazione urbanistica dal 2003 al 2017 “ha considerato il comparto Zambon quale ambito di trasformazione territoriale e rinnovo urbano, con particolare riferimento alla ricerca, alla sperimentazione e all’innovazione tecnologica, nonché al verde attrezzato a parco, a parcheggi e ad attrezzature di interesse generale”. Anche “i Giardini della scienza, che si inseriscono nel percorso di promozione della cultura scientifica, rappresentano un importante strumento di riqualificazione ambientale dell’area interessata”.

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