“La sperimentazione clinica è l’unico modo eticamente e scientificamente corretto per superare la non conoscenza, per migliorare e salvare innumerevoli vite”. Testare nuove terapie sull’uomo è in qualche modo già una cura, perché “sono numerosi i benefici che la sperimentazione clinica apporta alla società, nonostante non siano subito percepibili agli occhi dei cittadini. E oggi, in un periodo in cui forse troppo spesso viene screditato il lavoro scientifico, occorre ricordare tutto questo”.
Ne sono convinti Silvio Garattini, fondatore e direttore scientifico dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, e Vittorio Bertelè, farmacologo clinico dell’Irccs, che per lanciare il loro messaggio firmano il saggio ‘Farmaci sicuri – La sperimentazione come cura’ (edizioni Edra). L’obiettivo dei due scienziati è fare il punto sui benefici della sperimentazione clinica e sulle regole scientifiche ed etiche che la normano. L’opera intende rivolgersi “in maniera chiara e semplice” al grande pubblico, “per far comprendere perché è necessario sperimentare nuovi trattamenti sull’uomo e come questi possono poi diventare cure indispensabili per milioni di persone”.
“Sperimentazione è un termine che rievoca cavie e provette, beute fumanti e alambicchi ribollenti. Davvero i nostri pazienti sono considerati alla stregua di animali da esperimento? Per nulla – assicurano gli autori – Se ci pensate, la sperimentazione è l’unico modo eticamente e scientificamente corretto per affrontare l’incertezza e superare la non conoscenza”.
Da un lato, infatti, “se il medico somministrasse alla cieca un nuovo promettente farmaco al suo paziente, rischierebbe di esporlo a effetti tossici ancora sconosciuti perché non rilevati nella sperimentazione animale”. Ma “se, d’altro canto, decidesse di non somministrarglielo affatto, rischierebbe di negargli un potenziale beneficio o addirittura la guarigione dalla sua malattia”. L’unica via, ribadiscono dunque Garattini e Bertelè, è la sperimentazione clinica.
Gli scienziati del ‘Mario Negri’ spiegano come l’avvio di una sperimentazione clinica debba procedere secondo una serie precisa di regole scientifiche ed etiche, spesso non immediate agli occhi del cittadino. “La sperimentazione clinica – ammoniscono – è un processo controllato passo dopo passo, monitorato costantemente con rigore scientifico”. L’obiettivo di Garattini e Bertelè è “fornire al lettore tutti gli strumenti utili per comprendere i come e i perché della sperimentazione clinica sull’uomo”.
Partendo dagli aspetti più basilari che ne guidano il disegno e l’esecuzione, fino agli aspetti prettamente etici e all’importanza del coinvolgimento dei pazienti (elementi chiave nel fornire una prospettiva complementare a quella dei medici) – evidenzia una nota – gli autori accompagnano il lettore verso la comprensione di “cosa effettivamente implichi una sperimentazione clinica, quali sono i diritti e i doveri dei cittadini e delle aziende farmaceutiche, e quali i numerosi benefici che questa può portare alla società”.