Esiste una complessa struttura invisibile che attraversa l’universo e permea l’essenza stessa del cosmo: si tratta dei filamenti, formazioni filiformi che stabiliscono i confini tra grandi vuoti dello spazio. Ora un nuovo studio coordinato dall’Università di Berkeley è riuscito a mappare questa materia ineffabile, che funziona come una sorta di ‘autostrada’ cosmica per trasportare la materia attraverso i punti più densi, come gli ammassi di galassie.
Gli scienziati – spiega Global Science – hanno analizzato una grande quantità di dati da database già esistenti utilizzando una sofisticata tecnologia per il riconoscimento delle immagini. I risultati, pubblicati su Nature Astronomy, contribuiranno a una migliore comprensione della nascita ed evoluzione della cosiddetta cosmic web – la retecosmica che costituisce tutta la materia dell’universo, compresa la misteriosa materia oscura.
“Di solito i ricercatori non studiano direttamente questi filamenti – commenta ShirleyHo, leader dello studio – ma si concentrano sull’osservazione delle galassie. Noi invece abbiamo applicato allo studio dell’universo lo stesso metodo che utilizzano Yahoo e Google per il riconoscimento delle immagini. Il nostro obiettivo non è semplicemente ‘unire i puntini’: vogliamo scoprire i punti più densi del cosmo e quelli più rarefatti, per arrivare a una mappa sempre più precisa dell’universo.”