Siglata convenzione per certificare la rinnovabilità dei bioshopper

MeteoWeb

Una convezione, siglata tra Assobioplastiche e Innova, struttura di ricerca indipendente, per certificare la rinnovabilità dei sacchi ad uso alimentare.
La recente normativa (legge 123/2017) dispone, infatti, che le borse per alimenti sfusi utilizzate come imballaggio primario, oltre a dover essere di spessore inferiore i 15 micron, biodegradabili e compostabili conformemente allo standard UNI EN 13432 e quindi riutilizzabili per la raccolta dell’umido, devono avere un contenuto minimo di materia prima rinnovabile, certificato EN 16640:2017, di almeno il 40% – spiega Assobioplastiche in una nota – Si tratta di una percentuale che fa riferimento all’origine delle materie prime con cui è realizzato il sacchetto, ovvero al contenuto di carbonio di origine biologica in rapporto al carbonio totale presente nel sacchetto stesso.
Grazie alla convenzione siglata tra Assobioplastiche e Innova scarl, società consortile campana costituita da Cnr, Università Federico II, Università della Campania, Università L’Orientale, Università Parthenope e Università di Salerno e focalizzata sullo sviluppo e sul trasferimento dell’innovazione nel settore dei Beni Culturali e Ambientali, gli organi accertatori (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale, ecc…) potranno rivolgersi a Innova che certificherà in maniera scientifica se il contenuto di carbonio rinnovabile, cioè da fonte non fossile, presente nei sacchetti in bioplastica biodegradabile e compostabile reperiti sul mercato e oggetto di indagine corrisponde veramente al 40% previsto dalla legge.
Abbiamo sottoscritto l’accordo con Innova con l’obiettivo primario di agevolare Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale nelle loro attività di accertamento del rispetto della legge“, spiega Marco Versari, presidente di Assobioplastiche.
Secondo recenti rilevamenti dell’Osservatorio di Assobioplastiche, nei mercati alimentari almeno 8 ambulanti su 10 utilizzano ancora oggi sacchi in polietilene sia per trasportare gli alimenti sia come imballo a fini di igiene. “Ricordiamoci che la battaglia contro la plastica in mare inizia con il dire ‘no’ ai sacchetti fuori legge. Chiediamo sempre i sacchetti biodegradabili e compostabili e se abbiamo dubbi sulla percentuale di rinnovabilità rivolgiamoci sempre agli organi preposti ai controlli“, conclude Versari.
La convenzione con Innova è stata firmata da Marco Versari, presidente Assobioplastiche e Antonio Massarotti, presidente Innova, nell’ambito di Innovation Village, la fiera dell’innovazione organizzata da KforBusiness, in programma da giovedì 5 a sabato 7 aprile presso la Mostra d’Oltremare di Napoli.

Condividi