SLA: l’attività fisica intensa potrebbe essere collegata ad un rischio maggiore di sviluppare la malattia

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La SLA (sclerosi laterale amiotrofica) è una malattia neurodegenerativa progressiva e fatale per la quale non esistono ancora delle cure. La genetica rappresenta uno dei fattori principali, ma è stato suggerito anche il ruolo dei fattori ambientali, inclusa l’attività fisica.

I ricercatori hanno confrontato lo stile di vita di 1.557 adulti di Italia, Irlanda e Olanda, con un’età media di 65 anni, che avevano appena ricevuto una diagnosi di SLA, con lo stile di vita di 2.922 adulti della stessa età che non avevano la malattia. L’analisi dei dati ha dimostrato che l’attività fisica intensa era associata ad un rischio maggiore di SLA, dopo avere tenuto in considerazione fattori potenzialmente influenti, come età, sesso, fumo, consumo di alcol e altre potenziali esposizioni sul posto di lavoro.

L’aumento del rischio era del 6% per le attività svolte nel tempo libero, del 7% per le attività legate al lavoro e del 6% per le attività combinate. Le associazioni erano più forti tra i partecipanti italiani e irlandesi. Più il punteggio MET (che esprime le calorie spese per ogni minuto di attività fisica) era alto, più era alto il rischio di SLA, un dato che sostiene gli studi che descrivono una prevalenza più alta della malattia del motoneurone tra gli ex atleti professionisti, affermano i ricercatori.

attività fisicaUn aumento del rischio del 6% per tutte le attività combinate può essere tradotto in un aumento del 26% del rischio se si confrontano una persona che è più attiva della media e una persona che lo è meno, spiegano i ricercatori. Mentre è poco probabile che l’attività fisica sia uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo della SLA, questo livello di aumento del rischio potrebbe essere importante per coloro che sono geneticamente predisposti.

I ricercatori spiegano: “In generale, è stato dimostrato che l’attività fisica è protettiva contro molte malattie, come malattie cardiovascolari, diabete e una serie di tumori. Ridurre il rischio di queste malattie comuni potrebbe essere il compromesso per un aumento del rischio di una malattia relativamente rara come la SLA”.

Il Prof. Michael Swash (Royal London Hospital) ha sottolineato che non ci sono semplici risposte per il potenziale ruolo dei fattori ambientali nello sviluppo della SLA: “Sebbene sia allettante costruire un’ipotesi che colleghi attività fisica e aumento dell’eccitotossicità del sistema nervoso centrale nelle persone vulnerabili e, quindi, un rischio maggiore di insorgenza della SLA, una malattia da molto tempo associata all’eccitotossicità del sistema nervoso centrale, qualsiasi suggerimento, al momento, è puramente ipotetico. Tuttavia, i dati sono interessanti e meritano una ricerca più approfondita caso per caso”.

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