Spazio: andare su Marte sì, ma a quali rischi?

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Spazio: il prossimo passo sarà raggiungere Marte, ma a quali rischi? Tale viaggio potrebbe mettere seriamente a repentaglio i muscoli degli astronauti, che perderebbero massa e forza, a causa sia dell’inattività sia delle condizioni di microgravità. Lo indica lo studio pubblicato sul Journal of Physiology e coordinato dal fisiologo Bruno Grassi, dell’università di Udine. La scoperta potrebbe aiutare a preparare i futuri esploratori del pianeta rosso e anche le persone che hanno problemi ai muscoli, a causa di malattie caratterizzate da immobilità e carenza di ossigeno.

La ricerca deriva dal progetto Planhab (Planetary habitat simulation), finanziato dall’Europa con 2 milioni di euro e guidato dall’istituto di ricerca sloveno Josef Stefan. L’Italia è coinvolta anche con università di Pavia e Politecnico di Milano. Per vedere cosa potrebbe succedere ai muscoli durante una missione spaziale di lunga durata, i ricercatori hanno condotto un esperimento su 11 volontari nel Centro sportivo olimpico Planica in Slovenia.

“Qui è stata simulata la condizione di microgravità mediante l’allettamento prolungato di 21 giorni” ha detto Grassi all’ANSA. Invece, ha aggiunto, le condizioni di ridotta presenza di ossigeno, cioè l’ipossia, presenti sul veicolo spaziale e su Marte e Luna “sono state ottenute facendo vivere i volontari in camere con una relativa carenza di ossigeno nell’ambiente, simile a quella presente a circa 3500 metri di quota”. In particolare, l’obiettivo e’ stato quello di osservare la reazione dei muscoli che vincono la forza di gravita’ e ci consentono di stare in piedi, come gli estensori del ginocchio.

E’ stato visto che dopo 21 giorni, ha spiegato Grassi, “questi muscoli sono andati in sofferenza: hanno perso massa, si è ridotta la loro forza e vi e’ stata una compromissione della loro capacita’ di usare l’ossigeno per produrre energia”. L’aspetto inatteso è che inattività e microgravità incidono sui muscoli più dell’ipossia. Questo indica che, per contrastare l’effetto, gli astronauti, ha concluso l’esperto “dovranno lavorare su questi muscoli specifici con esercizi mirati“.

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