Un protocollo di intesa con il Polo Museale del Veneto per una fruizione esperienziale del Museo di Altino e di altri siti archeologici del Veneto Orientale, un weekend esclusivo con tante cose da fare tra una terra dal passato glorioso (Quarto d’Altino) e una laguna ricca di storia e misteri come la Laguna Nord di Venezia.
Sono questi i primi passi di ”The Roman Venice”, la rete di imprese che si propone di valorizzare in chiave turistica i territori prossimi alla realtà archeologica di Altino, inclusi i tratti relativi dei percorsi turistici lungo le vie romane (Annia, Claudia Augusta e Postumia) e della laguna di Venezia.
Il tutto attraverso un unico sistema integrato di offerta turistica, con un proprio marchio, composto da importanti strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, ristoranti, ma anche da una linea di navigazione (da Altino a Burano-Torcello-San Francesco del Deserto) e poi, ancora, dal Consorzio Venezia Nativa e da Anticamente, con i suoi prodotti antichi, da una media struttura commerciale con articoli di moda (Perencin) e infine da una importante istituzione della conoscenza come H-FARM Education per sostenere percorsi culturali.
”Sono molto contento di questa opportunità di collaborazione allo sviluppo propostaci da The Roman Venice – commenta Daniele Ferrara, direttore del Polo Museale del Veneto- e sono convinto che in network potremo fare un ottimo lavoro per incrementare i flussi turistici nella zona grazie al grande patrimonio storico e paesaggistico di cui disponiamo e alla professionalità e cultura dell’ospitalità di tutti gli operatori della Rete.”.
Le 12 imprese della Rete si sono messe insieme con lo scopo di valorizzare i territori prossimi alla realtà archeologica di Altino, inclusi i tratti relativi dei percorsi turistici lungo le vie romane (Annia, Claudia Augusta e Postumia) e della laguna di Venezia, quale sistema integrato di offerta turistica, svolgendo in comune attività di ideazione, progettazione, creazione, gestione, promozione e commercializzazione di prodotti turistici incentrati sulla cultura, sul paesaggio (incluso quello lagunare) e sulla storia del territorio ma che sono in grado di offrire esperienze da vivere da ricordare ai turisti italiani e stranieri basate sui cosiddetti elementi ”wow!”, ossia gli elementi di differenziazione specifica dell’offerta che generano soddisfazione, stupore ed entusiasmo nei turisti.
Ne è una prova il primo pacchetto esperienziale creato: il Roman Venice Weekend che dal venerdì alla domenica offrirà l’opportunità di provare a fare il pane con i grani antichi nel laboratorio Anticamente di Roncade, e una cena al ristorante da Odino a Quarto d’Altino, sul tema della romanità per immergersi, accompagnati da un’ esperta archeologa, nel Veneto di duemila anni fa, una visita sensoriale ed emozionale nel rinnovato Museo di Altino, un attraversamento in bragozzo nella Laguna Nord per mescolarsi con la gente e con le abitudini delle splendide isole lagunari provando fianco a fianco alle ultime merlettaie rimaste a Burano di ”rubarne” gli antichi segreti e, infine, un’immersione emozionale nel grande ‘500 veneziano con una visita guidata di Palazzo Grimani a Venezia cui seguiranno ”quatro ciacole” con i pittoreschi personaggi dei mitici ”bacari” nelle calli veneziane.
”Siamo decisi ad approfittare di questi anni buoni del turismo per il nostro Paese – aggiunge Renzo Longo di The Roman Venice – per farci trovare pronti alle sfide che il mercato mondiale ci proporrà una volta risolti, come ci auguriamo tutti, i problemi di insicurezza sullo scacchiere mediterraneo che hanno indubbiamente privilegiato anche i soggiorni in Veneto. Abbiamo imparato a lavorare insieme per obiettivi comuni e con un forte coordinamento e siamo molto orgogliosi che il direttore Daniele Ferrara, che ringraziamo di cuore, abbia deciso di fare networking insieme a noi. Pubblico e privati insieme possono fare molto per un turismo buono a misura di turista. E ci aspettiamo che altre istituzioni seguano a breve, a cominciare dal comune di Quarto d’Altino”.
L’idea di creare una rete d’impresa per valorizzare la laguna nord e dei primi prodotti nasce nell’ambito di un percorso formativo FSE di quasi due anni coordinato da Confcommercio di San Donà e CISET – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica: ”Questo gruppo di imprese ha dimostrato di credere fortemente nel suo progetto e ha le carte per proporre, concretamente, una nuova esperienza turistica e culturale della Laguna Nord e della stessa Venezia, svincolata dai percorsi di massa”, commenta Federica Montaguti, ricercatore senior e project manager di Ciset.
La Rete costruirà infatti prodotti turistici nuovi e differenziati rispetto alla concorrenza, in modo da proporre esperienze vere che il territorio e la gente che vi opera sanno offrire e che la Rete è in grado di costruire per un turista che sa apprezzare la qualità, gli itinerari ”taylor made”, lo ”slow travel”, le nicchie, l’ ”agenzia di viaggio self organized”, il viaggio indipendente”.
Sempre di più infatti il turista vuole diventare protagonista nella costruzione del suo soggiorno, scegliere che cosa fare, dove e con chi. Vuole sentirsi al centro dell’esperienza, per organizzare la propria vacanza in base alle proprie esigenze e alle proprie passioni, per scoprire tutte le opportunità che una destinazione è in grado di offrire. The Roman Venice scommette che questo turismo saprà premiare le cosiddette ”destinazioni minori”, quelle oggi al di fuori dei grandi flussi di massa, per un turismo sostenibile e di qualità.
E allora, secondo la Rete, non è utopia immaginare che gli attuali numeri del turismo di Quarto d’Altino (100 mila arrivi e 200mila presenze/anno, 13mila visite al Museo di Altino), possano raddoppiare nei prossimi cinque anni, con riflessi positivi sull’economia complessiva dell’area e la creazione di nuova occupazione, soprattutto giovanile. ”Ma bisogna che pubblico e privato lavorino in sinergia, in rete e che l’innovazione, da quella digitale a quella dei prodotti e organizzativa, possa diventare il patrimonio condiviso e sapientemente utilizzato da chi opera nel settore”, ha concluso Edi Sommariva, project manager di reti di impresa.