“Ci siamo conosciuti purtroppo per una tragica vicenda e con il passare dei mesi noi familiari di Dino ci siamo accorti di aver perso un fratello, un figlio, uno zio, ma abbiamo trovato altri fratelli e sorelle con i quali condividiamo un immenso dolore”. Cosi’ racconta all’ANSA il fratello maggiore di Dino, Alessandro Di Michelangelo, riferendosi agli altri familiari delle vittime, dopo il flash mob a Chieti in ricordo del fratello, Dino Di Michelangelo, della cognata, Marina Serraiocco, ma anche delle altre 27 vittime della valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano a Farindola (Pescara) il 18 gennaio 2017.
“Ora vogliamo sapere la verita’ qualunque essa sia – aggiunge tra l’emozione Alessandro – non per perseguitare o per avere un capro espiratorio, ma vogliamo avere fiducia nelle istituzioni e nel lavoro della magistratura: siamo certi che lo Stato ci dara’ risposte”.
“Noi parenti continuiamo ad essere vicini ai nostri cari scomparsi anche in questo modo – dice ancora Alessandro -: ogni giorno un familiare delle vittime si reca a Rigopiano per presenziare ai lavori di bonifica del territorio e sperare di recuperare oggetti appartenuti ai nostri angeli”. Nella Villa comunale di Chieti il flash mob si e’ svolto alle 18 in punto, la stessa ora in cui era nato Dino di Michelangelo 42 anni fa. Con famigliari ed ex compagni di scuola c’erano anche i parenti delle altre vittime di Rigopiano di Farindola (Pescara). Hanno fatto sfilare lo striscione che li accompagna in tutte le manifestazioni con la scritta “mai piu'” e i nomi e fotografie delle 29 vittime della slavina che si e’ abbattuta sul resort il 18 gennaio 2017.