Euroflora, punteruolo rosso: c’è ancora spazio per le palme?

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All’incontro sulla lotta al punteruolo rosso in programma oggi a Euroflora ha partecipato uno dei massimi esperti italiani, Claudio Littardi del Centro studi e ricerche per le palme di Sanremo. Littardi ha posto l’attenzione sui risultati di un lavoro di ricerca durato circa 7 anni, che si è concluso nel mese di marzo e che porta importantissimi risvolti sul tema della lotta biologica al nemico numero uno delle palme.

Un incontro fondamentale per questa innovativa edizione di Euroflora che racchiude esemplari meravigliosi, tra cui la rara palma a quattro stipiti di Viveros Palme, primo premio nell’ambito dei concorsi della manifestazione, resa quasi dorata da un minuzioso lavoro manuale sui suoi stipiti.

“Non è possibile rendere “immuni” le palme né avere una soluzione una volta per tutte -la biologia vegetale è molto diversa da quella animale – ma è possibile lavorare attraverso sistemi naturali di contrasto e prevenzione”, spiega Littardi.

La ricerca in laboratorio ha consentito di selezionare un ceppo di un particolare fungo, che cresce naturalmente nei nostri suoli e che è già un controllore naturale delle popolazioni di insetti, di nomeBeauveria bassiana, particolarmente aggressivo nei confronti del punteruolo rosso (è in grado di distruggere l’80% degli insetti attaccandone direttamente l’intestino).

Il fungo è già utilizzato in Francia da qualche tempo ed è oggi in fase di autorizzazione nel nostro Paese. Ne ha illustrato le proprietà Karine Panchaud, biologa ricercatrice della Vegetech con laboratori a La Crau in Provenza, vicino a Hyeres.

  “Dal punto di vista dei professionisti – sottolinea Aldo Grande, perito agrario di Genova, – l’uso del fungo antagonista consente di evitare l’uso di antiparassitari chimici che richiedono molte attenzioni sia per chi opera sia per chi fruisce dei giardini”. Il fungo si somministra in forma granulare, sotto forma di spore, che, a contatto con l’insetto, lo uccidono in 4/5 giorni e sviluppano nel corpo dell’insetto il loro ciclo vitale producendo nuove spore.

Di fatto il corpo dell’insetto diventa a sua volta elemento di contaminazione presso altre palme e nel lungo periodo si può giungere a una sorta di contaminazione ambientale molto limitante per il punteruolo rosso. Con questa nuova possibilità è possibile controllare il punteruolo rispettando tutti gli altri insetti che vivono con le palme e nel giardino, al contrario della lotta chimica che agisce in modo indiscriminato. Allo stesso tempo consente di ottenere buoni risultati senza provocare ferite alle palme come in altre tecniche che utilizzano la perforazione degli stipiti.

Littardi spiega anche quanto sia importante, al fianco della lotta al punteruolo, la ricostruzione dei palmeti, considerando anche l’aspetto della biodiversità: una strada che hanno iniziato a percorrere le città di Nizza, Sanremo e Bordighera, piantando palme di specie differenti – oltre il 90% delle palme uccise dal punteruolo appartengono alla palma delle canarie – e selezionando quelle meno appetibili per l’insetto.

“Il pregiudizio e la paura causati dal diffondersi del punteruolo rosso – ha sottolineato Josè Luis Giner -hanno influito in maniera pesantemente negativa sul mercato delle palme in Spagna e anche in altri paesi europei. Un’informazione corretta e diffusa sulle metodologie biologiche per contrastarlo è fondamentale”.

 

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