Hawaii, lo spirito di Aloha: le comunità si riuniscono per sostenersi durante la drammatica emergenza generata dal vulcano Kilauea

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Giovedì notte, quando sono arrivati i primi ordini di evacuazione, i residenti della suddivisione di Leilani Estates, nel distretto di Puna, hanno avuto pochi minuti per lasciare le loro case a causa delle eruzioni del vulcano Kilauea che finora hanno distrutto quasi 40 strutture. 6 giorni dopo, queste persone sono ancora poste sotto ordini di evacuazione.

Ma la vita deve andare avanti: hanno bisogno di andare a lavoro, a scuola, i più piccoli hanno bisogno di assistenza e tutti hanno bisogno di mangiare. Il distretto di Puna ha creato una nuova organizzazione comunitaria per contribuire ad aiutare i residenti più colpiti. Il gruppo è costituito da un esercito di volontari, che si occupano di tutto, a partire dalla fornitura di tre pasti caldi al giorno fino alla donazione di beni. Hanno anche creato un centro per i membri della comunità in modo che siano aggiornati sulle ultime novità e informazioni.

AFP/LaPresse

Uno dei volontari afferma che “Puna è forte. Puna si riunisce sempre. Questo è lo Stato di Aloha”, dove “aloha”, tipico saluto hawaiano, sta per “amore, pace, misericordia”, tutte caratteristiche che non mancano agli abitanti dello stato insulare anche in questi momenti difficili. E tutte le persone che forniscono il loro contributo all’organizzazione non potrebbero essere più d’accordo.

I residenti di Leilani Estates hanno il permesso di far ritorno alle loro case dalle 7 alle 18 di ogni giorno fino a nuovo ordine, per prendere farmaci, animali o altri beni o semplicemente per controllare le loro proprietà. Nel primo giorno di rientro, diversi residenti sono rimasti fermi nel traffico per ore, mentre le autorità gestivano il flusso verso la comunità.

AFP/LaPresse

Nonostante questo, alcuni hanno deciso di non sfidare la sorte. Tra questi, Jane Howard che ha affermato: “In realtà, credo che non tornerò indietro, perché ritengo sia poco raccomandabile. Penso che il tutto assumerà dimensioni maggiori. Abbiamo dovuto attraversare le fratture delle strade e i vapori che fuoriuscivano, era davvero  nebbioso e tutta la vegetazione sta morendo. È molto deprimente. Quindi, anche se ho dimenticato alcune cose che voglio moltissimo e che sono importanti per me, non sono sicura di voler correre questo rischio”.

eruzione vulcano kilauea
Credit: USGS

C’è, invece, chi il rischio decide di correrlo, forse per incoscienza, per estrema sicurezza riguardo alle eruzioni precedenti o per l’eccessivo attaccamento a beni e proprietà, sapendo che potrebbero non avere più nulla verso cui far ritorno. È il caso di Michael Clemmons, che si è trasferito nella comunità di Puna 5 anni fa e che non ha nessuna intenzione di lasciare la sua proprietà: “Questo è tutto quello che ho, questa è la mia casa. Starò qui fino all’ultimo minuto”. In un video apparso sui media americani, Clemmons compare in posa davanti ad una frattura apertasi vicino alla sua casa.

Diverse residenti hanno espresso un’ampia gamma di emozioni, dallo shock allo sconvolgimento per aver perso tutto. È il caso della famiglia Kealoha, che si ritrova a fuggire dal fuoco ancora una volta. I coniugi Kealoha con le loro due figlie si sono trasferiti a Leilani Estates dal nord della California in seguito ai gravi incendi che hanno colpito l’area, pianificando di mettere radici nello stato hawaiano. Il padre afferma: “Avrei voluto far crescere le mie figlie qui, ma non sembra che si rivelerà lo scenario che speravamo”.

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