Pisa: avviato il percorso per la nascita di un Centro federato per lo studio dei cambiamenti climatici

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Scuola Superiore Sant’AnnaScuola Normale SuperioreIuss di Pavia hanno avviato il percorso per la nascita di un Centro federato per lo studio dei cambiamenti climatici denominato “Earth-System and Sustainable Development Initiative”. Si tratta di un nuovo soggetto di ricerca “distribuito” tra le città di Pisa e Pavia che integrerà i know how delle tre Scuole Universitarie Superiori di recente unite in una Federazione: le conoscenze del Sant’Anna per gli aspetti che incidono sui sistemi agricoli, sulla salute, sull’impatto del climasull’economia e sullo sviluppo sostenibile, quelli della Normale per le dinamiche biologichechimicheastronomiche e matematiche, anche in relazione al fattore inquinamento, e quelle dello Iuss in materia di prevenzione e dinamiche del rischio.

Da Pisa parte una serie di workshop in cui individuare obiettivi, risorse, azioni per far nascere il Centro federato sul clima. La prima tappa al Sant’Anna, tra giovedì 10 e venerdì 11 maggio, per far incontrare docenti, ricercatori e studenti delle tre Scuole Universitarie Superiori con personalità di rilievo internazionale, per definire innanzitutto la futura missione del nuovo soggetto di ricerca. Il workshop sarà replicato a luglio alla Normale con l’obiettivo stavolta di individuare la strategia, le strutture e le risorse necessarie, e a ottobre a Pavia per avviare un programma di attività scientifiche e formative. Prenderà parte al workshop del Sant’Anna il Prof. Sir Brian Hoskins, primo direttore del “Grantham Institute for Climate Change”, istituto di ricerca nato solo 10 anni fa all’interno dell’Imperial College di Londra, ma già realtà consolidata per gli studi sui cambiamenti climatici e le sfide che pongono. Il Prof. Brian Hoskins aprirà i lavori con il seminario su ‘The Challenge of Climate Change’, durante il quale illustrerà la complessità del problema.

I rettori di Sant’Anna, Normale e Iuss, rispettivamente Pierdomenico PerataVincenzo Barone e Michele Di Francesco, ritengono che l’attività scientifica del futuro centro sul clima sarà innovativa ed interdisciplinare, non in contrapposizione con quella di altre realtà italiane. Consentirà di sperimentare nuovi modelli formativi, internazionali e direttamente collegati all’attività di ricerca. “Le diverse competenze dei tre atenei – dicono i rettori – sono un valore aggiunto e crediamo che il centro possa rappresentare un polo di attrazione per i migliori studiosi a livello internazionale, come già si vede con le personalità intervenute in questa prima tappa di seminari organizzati dalla “Earth-System and Sustainable Development Initiative” delle tre Scuole.”

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