Valorizzazione della ricerca: all’Università di Genova gli studenti realizzano i loro sogni

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Pubblicato il rapporto Netval 2018: il Network per la valorizzazione della ricerca ha evidenziato le Università da cui sono partite il maggior numero di imprese Spin Off in Italia.
L’Università di Genova, che punta moltissimo sull’innovazione, è al secondo posto tra gli atenei italiani, con il 3,7% del totale nazionale di imprese spin-off nate dai suoi dipartimenti.
Gli studenti dell’Università di Genova sono tra i più avvantaggiati nella realizzazione dei loro sogni.
Due esempi tra gli altri sono la CAMELOT Biomedical Systems Srl e Acadermica.

Cos’è CAMELOT Biomedical Systems Srl

È una società che sviluppa soluzioni software per l’analisi quantitativa delle immagini mediche tramite tecniche di intelligenza artificiale e machine learning, sviluppate durante la carriera accademica dei fondatori in centri di ricerca internazionali quali MIT, Università di Basilea, Università di Friburgo, Istituto Italiano di Tecnologia, Università di Napoli e – in massima parte – all’Università di Genova. CAMELOT Srl è nato come una spin-off nell’ambito del Progetto UNI.T.I. gestito dall’Università degli Studi di Genova in collaborazione con BIC Liguria S.c.p.A. e finanziato dal MISE, nell’ambito di un’iniziativa a sostegno degli strumenti di creazione di impresa innovativa. Pur non essendo stato riconosciuto, si tratta di uno spin off che collabora fattivamente con l’Ateneo genovese sia su progetti di ricerca sia su eventi organizzati dall’ufficio TTO nell’ambito della diffusione della cultura di impresa. CAMELOT è stata costituita da due soci amministratori, i ricercatori Matteo Santoro (è laureato in Fisica e in possesso di un Dottorato in Scienze Computazionali ed Informatiche) e Curzio Basso (è laureato in Fisica e in possesso di PhD in Computer Science). Un impulso sostanziale all’idea imprenditoriale è stato lo sviluppo, da parte dei soci, di un algoritmo per la segmentazione di immagini di risonanza magnetica all’interno del progetto Health-e-Child (http://www.health-e-child.org) finanziato dalla Comunità Europea. Tale esperienza ha rappresentato un importante contributo alla creazione e consolidamento del know-how scientifico/tecnologico altamente innovativo e competitivo che risulta essere uno dei principali punti di forza della società. Dal 2014 la società ha spostato la sua attenzione verso il campo della terapia interventistica guidata da immagini, in cui l’uso di specifici algoritmi consente di pianificare e monitorare efficacemente gli interventi mini-invasivi. Come azienda certificata ISO 13485, CAMELOT offre anche servizi di ingegneria software supportando i propri clienti nella progettazione, implementazione e validazione del software in conformità alle normative, nonché nella preparazione della documentazione tecnica propedeutica all’ottenimento della certificazione come dispositivo medico. Grazie alla partecipazione a progetti di ricerca finanziati dalla Comunità Europea e dalla Regione Liguria, nel corso degli anni l’azienda è riuscita a finanziare un flusso significativo di attività di ricerca e sviluppo con investimenti complessivi per quasi 2,5 milioni di euro. Questo sforzo ha portato allo sviluppo di nuove tecnologie protette da brevetti internazionali già concessi e confluite in una piattaforma di intelligenza artificiale denominata “Otus Predictive Technology™” (http://www.otustechnology.com), la quale offre diversi algoritmi di machine learning, un sistema per costruire modelli predittivi e un middleware per integrare agevolmente diverse fonti di dati nel modello secondo il paradigma dello IoT. Oggi CAMELOT è una società con un team di 20 persone estremamente qualificate e competenti (14 dipendenti posseggono un dottorato di ricerca) con tre sedi (Genova, la sede principale, Milano e Pescara) e ricavi che hanno superato la soglia del milione di euro nel 2016. L’azienda sta trasformando il modello di business, passando dalla sola offerta di servizi a un modello misto basato su quattro prodotti verticali personalizzabili per specifici clienti. Tali prodotti si basano su tecnologie, soluzioni e competenze acquisite in passato e affrontano i seguenti segmenti di mercato: Digital Healthcare, gestione dell’energia, (Cyber) rischio e sicurezza, decisioni aziendali.

Il progetto Acadermic

Non solo vegetali, non solo ecologici: i nuovi cosmetici provengono da scarti di vegetali freschi.

Il tema degli scarti vegetali ha ottenuto l’attenzione dell’Unione Europea e di conseguenza degli stati membri, quando con la presentazione del programma “L’anello mancante – Piano d’azione dell’Unione europea per l’Economia Circolare”, è stato evidenziato lo scopo di approdare al saldo zero nell’utilizzo delle materie prime ed energetiche nella produzione, a partire dal pieno recupero di quelle già impiegate, producendo il minimo rifiuto. Da allora gli scarti vegetali non sono più considerati rifiuti ma sottoprodotti riutilizzabili. Come?

Le biomasse sono uno dei riutilizzi più comuni, ma non contemplano la possibilità di sfruttare il potenziale di principi attivi che ancora contengono gli scarti, in particolare quelli di frutta e verdura.

Dal Dipartimento di Farmacia dell’Università di Genova è venuto fuori invece un progetto di recupero degli scarti che valorizza le sostanze attive dei rifiuti vegetali, mediante un metodo estrattivo a basso impatto ambientale, attraverso cui si ottengono preziosi principi attivi fondamentali in cosmetica: Acadermic.

Il progetto Acadermic nasce da una ricerca multidisciplinare che ha permesso di riunire diverse competenze in ambito cosmetico, tecnologico e biomedico. La ricerca si è focalizzata inizialmente sulla messa a punto di un metodo estrattivo “verde” che permettesse di utilizzare residui industriali agro-alimentari come matrice vegetale fresca da estrarre, per ottenere ingredienti bioattivi ad alto valore aggiunto e a basso costo in un’ottica di economia circolare.

L’obiettivo principe è stato quindi di offrire una “seconda vita” agli scarti, attraverso la trasformazione dei residui, ad alto impatto ambientale, in materie prime (risorse rinnovabili) ad alto valore aggiunto.

Applicando un metodo di estrazione microonde senza l’uso di alcun solvente (nemmeno acqua) è stato possibile il recupero delle frazioni acquose dello scarto (non ottenibili con alcun altro metodo), ricche in principi attivi idrosolubili, come i polifenoli noti per le proprietà antiradicaliche, antiossidanti e vasoprotettrici.

Da qui l’idea di creare una Start up in grado di produrre e impiegare questi estratti innovativi in formulazioni cosmetiche più sostenibili, che rispondessero a specifiche richieste del consumatore sensibile alle attuali e reali problematiche ambientali. È nato così lo Spin off ACCADERMICA, start up tutta al femminile, costituita da 4 ricercatrici genovesi: Carla Villa, Marcella Guarrera, Chiara Lacapra e Silvia Rum. Questo nome vuole richiamare il mondo accademico che si prodiga nella ricerca scientifica per la cura e la salute della nostra pelle.

Il progetto è stato selezionato durante il BioInItaly National Roadshow (evento dedicato a ricercatori, imprese ed aspiranti imprenditori biotech) per presentare la propria ricerca davanti a potenziali investitori al BioInItaly Investment Forum 2018 & Intesa SanPaolo Start-up Initiative (4 Aprile 2018)

BioInItaly è dal 2008 l’investment forum di riferimento per l’innovazione nelle biotecnologie e life sciences in Italia.

Acadermic è anche il nome della linea cosmetica contenente “l’acqua essenziale” delle vinacce e che è presente in commercio nelle Farmacie genovesi, ma non solo, dalla fine del 2017.

Il progetto ACADERMIC si è aggiudicato diversi premi tra cui il Premio Smart cup Liguria 2014 per la sezione Agrofood e Cleantech

È stato selezionato da Italiacamp per prendere parte ai lavori del VIVAIO DELLE IDEE di EXPO 2015 dove è stato presentato, presso il Padiglione Italia, il 24 luglio 2015. Ha vinto il Premio Start Up della rivista Panorama: “Panorama d’Italia” al concorso “90 secondi per spiccare il volo” e il Premio Start Up Green al Posidonia Sustainable Friends Festival 2016.

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