Spazio: sempre più tecnologie italiane d’eccellenza su Marte

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Sono sempre di più le tecnologie ‘made in Italy’ d’eccellenza mondiale che contribuiscono all’esplorazione di Marte. Dai classici radar, fotocamere ad alta risoluzione, sistemi di telecomunicazioni e il trapano per la ricerca di forme di vita, si aggiungono ora gli ‘occhi di navigazione’ della missione Insight, lanciata pochi giorni fa dalla Nasa per studiare le viscere del Pianeta Rosso.

Tante le ricadute per l’economia e la società, come rilevano gli esperti riuniti a Palazzo Lombardia per il convegno ‘Mars to Earth 2018’, promosso da Mars Planet, sezione italiana dell’organizzazione no profit Mars Society.

“Nell’esplorazione di Marte, l’Italia conta molte eccellenze a livello mondiale, che non riguardano solo l’ambito delle telecomunicazioni”, spiega Enrico Flamini, professore di esplorazione del Sistema solare all’Università di Chieti-Pescara e associato all’Agenzia spaziale italiana (Asi).

“Per fare qualche esempio, sono italiani gli unici due radar in orbita intorno a Marte, sulle missioni Mars Express e Mro, e poi la camera ad alta risoluzione del Trace Gas Orbiter di Exomars, il suo trapano che cercherà forme di vita e gli star tracker che aiuteranno il posizionamento della missione Insight della Nasa”.

Molto resta ancora da fare, “ad esempio la realizzazione di un nuovo radar Sar capace di fare immagini della superficie del pianeta, per trovare possibili siti per la discesa, e poi ancora sistemi per prelevare, caratterizzare e riportare campioni di Marte sulla Terra”. In tutte queste sfide, sottolinea Flamini, l’industria ha un ruolo sempre più centrale, “fin dalle prime fasi di progettazione di nuovi strumenti e missioni”, e non solo

L’industria ha anche il compito di tradurre scoperte e progressi tecnologici ‘spaziali’ in nuovi servizi per i cittadini sulla Terra, come spiega Giuseppe Aridon, manager di Leonardo. “Non c’e’ alcuna dicotomia tra lo spazio ‘tradizionale’, fatto di scoperte scientifiche ed esplorazioni, e il ‘new space’ di natura commerciale e imprenditoriale: dalle tecnologie ultra sofisticate e costose realizzate ad hoc per grandi missioni, come Rosetta o Exomars, possono derivare tecnologie a costi piu’ contenuti che diventano accessibili negli ambiti piu’ disparati, dalle scienze dei materiali all’intelligenza artificiale, dai pannelli solari all’automatica”.

Dall’esplorazione di Marte, ad esempio, “abbiamo imparato moltissime cose riguardo la comunicazione e la guida a distanza”, aggiunge Amalia Ercoli Finzi, ingegnere aerospaziale del Politecnico di Milano. “Tutto cio’ che viene realizzato in un ambiente ostile come quello marziano puo’ avere importanti ricadute: pensiamo ad esempio al superamento degli ostacoli in modo autonomo, che puo’ essere di aiuto ai veicoli a guida autonoma e ai dispositivi di assistenza alla locomozione destinati ai disabili”.

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