Tragedia sulle Alpi, le guide alpine Lombardia: “Sono morti degli esperti”

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Mario Castiglioni, la guida alpina morta in Svizzera insieme ad altre 5 persone fra Chamonix e Zermatt, era esperto come la sua clientela. Cosi’ spiegano in un comunicato le guide alpine della Lombardia che parlano di “tragedia”.

“Tutti i nostri pensieri – hanno scritto una nota – sono rivolti alle famiglie e ai parenti delle vittime; vogliamo mostrare loro il nostro pieno sostegno e solidarieta’, e facciamo del nostro meglio per assisterli e per aiutare a chiarire le circostanze di questa tragedia”. Castiglioni era Guida alpina dal 1992, iscritta al Collegio regionale Guide alpine Lombardia.

“Era un alpinista di grande esperienza e vantava un lungo curriculum internazionale. Castiglioni aveva salito tre ottomila: il Manaslu, lo Shisha Pangma e il Cho Oyu, e delle Seven Summit il Denali, l’Aconcagua, l’Elbrus e il Kilimanjaro. Aveva scalato inoltre il Fitz Roy, il Cerro Torre, l’Aguja Guillaumet, El Capitan, Half Dome, l’Ama Dablam, l’Alpamayo e il Mont Kenya, per citare solo alcune delle vette da lui raggiunte”.

“Esercitava la professione di Guida alpina a tempo pieno. Con la sua agenzia – sottolineano – organizzava spedizioni e viaggi alpinistici in Italia e in tutto il mondo, spesso di alto livello, tanto che la sua clientela era frequentemente composta da alpinisti preparati, abituati ad andare in montagna, esperti a loro volta. La Haute Route Chamonix Zermatt era un itinerario ben noto a Castiglioni, una traversata classica che aveva percorso tante volte nella vita”.

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