Xylella, disappunto per l’estensione delle aree: “un torto da Bruxelles”

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A Bruxelles hanno deciso sulla Xylella e sull’innalzamento delle aree delimitate in Puglia con un’estensione che è un torto di proporzioni epocali per la Regione Puglia”. Lo ha sostenuto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Puglia e coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni, Leonardo Di Gioia, sottolineando, nella seduta monotematica del Consiglio regionale pugliese dedicata al problema Xylella, le conseguenze che si avranno in Puglia con l’aggiornamento delle aree da parte del Comitato sulla salute delle piante e lo spostamento verso nord della fascia di territorio dove devono essere applicate le misure per la lotta al patogeno.

Ci saranno zone che oggi non hanno nessuna pianta malata che diventeranno zone delimitate e zone che oggi – ha sostenuto Di Gioia – non sono aree infette e nelle quali stiamo combattendo al Tar per fare gli abbattimenti che diventeranno di fatto aree dove non si potranno più praticare i tagli degli alberi“.

Oggi – ha proseguito Di Gioia – stiamo consegnando un pezzo della Puglia alla morte da un punto di vista dell’olivicoltura solo per un atto amministrativo che va contro l’Italia per l’irragionevole quantita’ di norme contraddittorie in questa materia. Con la modifica si vanificheranno gli sforzi profusi in questi anni grazie ai quali la Regione Puglia ha potuto individuare con estrema precisione le zone infette e le zone indenni”.

A solo titolo di esempio – è detto nella relazione prodotta da Di Gioia in Consiglio regionale – con la proposta di estensione approvata “si sacrificherebbe tutta la provincia di Taranto in cui non ci sono grandi numeri di piante infette e non e’ stato individuato nessun focolaio nella relativa zona cuscinetto. Inoltre, si sceglierebbe di definire infette ampie porzioni di territorio per le quali, sinora, non è stata individuata la presenza di Xylella, vedi Massafra, Crispiano, Statte, Fasano, Martina Franca, Locorotondo e Alberobello”.

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