Campagna Nazionale di Prevenzione della Maculopatia, patologia mai diagnosticata nel 17% dei casi

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Su 2.856 visite di screening, effettuate in occasione della prima Campagna Nazionale di Prevenzione della Maculopatia dal 29 gennaio al 23 febbraio scorsi, 424 pazienti, pari al 17%, erano affetti dalla patologia in stadio iniziale e mai diagnosticata. È questo uno dei principali risultati dell’iniziativa, mai condotta prima in Italia, presentati il 30 maggio a Milano.

La Campagna dedicata alla maculopatia, patologia che colpisce in Italia oltre 800.000 persone, è stata promossa dal Dipartimento di Oftalmologia dell’Ospedale San Raffaele, diretto dal professor Francesco Bandello e dal Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO), diretto dal dottor Lucio Buratto, con il patrocinio del Ministero della Salute e della Società Italiana di Oftalmologia (SOI).

Hanno aderito più di 20 Centri di oculistica, universitari e ospedalieri, con una copertura omogenea su tutto il territorio nazionale. Le equipe mediche messe a disposizione dei cittadini sono state formate da un medico oculista e tre collaboratori (assistenti e tecnici) e dotate delle più sofisticate apparecchiature d’indagine diagnostica disponibili. Tra queste, l’Optical Coherence Tomography (OCT), che ha permesso di effettuare scansioni ad alta risoluzione della macula, scoprendo le alterazioni strutturali retiniche delle fasi precoci della degenerazione maculare.

L’iniziativa era stata preceduta da un’ampia indagine demoscopica nazionale sulla conoscenza da parte della popolazione italiana sopra i 50 anni della Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE), da cui era emerso che solo l’11% della popolazione aveva una corretta conoscenza della patologia.

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