Tumori: situazione “drammatica” in Campania, 19mila malati terminali l’anno

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«Sulle malattie oncologiche la situazione campana è drammatica. Abbiamo un’incidenza dei tumori di 735 casi l’anno per ogni 100mila abitanti. Questo significa che ogni anno bisogna prendersi cura di circa 19mila 430 pazienti terminali, visto che il 90% dei pazienti deceduti per tumore 21.311 attraversa una fase terminale di malattia caratterizzata da un andamento progressivo irreversibile. Per questo dobbiamo fare squadra, più diagnosi di cancro in fase precoce, pazienti curati a domicilio, decongestionamento degli ospedali e stretta collaborazione con i Medici di Medicina Generale nella gestione delle visite di controllo. I vantaggi delle reti oncologiche sono evidenti e si traducono nella possibilità per tutti di accedere alle cure migliori in modo uniforme sul territorio, in risparmi consistenti per il Sistema Sanitario Nazionale e un approccio multidisciplinare e multiprofessionale». Questo il commento di Sergio Canzanella, direttore pro-tempore dell’Associazione Italiana Direttori Generali in Sanità, a margine della presentazione del Progetto Salute in collaborazione con l’ASL Caserta e il comune di Casagiove. Canzanella spiega che «la rete si deve orientare anche verso la medicina generale nella programmazione del follow up, degli interventi riabilitativi e delle cure palliative, con un coinvolgimento dei distretti, dei Medici di Medicina Generale e delle associazioni dei pazienti. In Campania – continua Canzanella – dopo l’istituzione della rete oncologica, bisogna realizzare quella  regionale sulle cure palliative e quella sulle cure domiciliari, ma anche aprire gli Ospedali di Comunità Oncologici che svolgono una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero». L’obiettivo è dunque quello di arrivare al modello dell’Ospedale di comunità oncologico, una struttura di 15 o al massimo 20 posti letto gestito da personale infermieristico, in cui l’assistenza medica è assicurata dai Medici di Medicina Generale e da medici delle Asl. L’accesso deve avvenire dal domicilio o dalle strutture residenziali su proposta del Medico di Medicina Generale, dai reparti oncologici o direttamente dai pronto soccorso. «Con l’apertura degli Ospedali di comunità oncologici in Campania – conclude Canzanella – si potranno ridurre i ricoveri inappropriati con un risparmio di oltre 100milioni di euro l’anno, migliorando al tempo stesso la qualità di vita dei pazienti oncologici e dei familiari che in queste strutture si possono sentire tutelati anche dal Venerdì alla Domenica, senza ricorrere al ricovero in pronto soccorso».

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