Alla domanda “cosa dovremmo mangiare per vivere una vita lunga e sana”, la risposta è una sola: cereali, legumi, noci, pesce, frutta e verdura freschi, il tutto condito con olio extravergine d’oliva. Insomma, la Dieta Mediterranea, uno dei grandi temi che saranno approfonditi nel corso di EXPOSALUS and NUTRITION, l’evento su salute, benessere e qualità della vita dall’8 all’11 novembre 2018 alla Fiera di Roma.
Eppure, proprio l’olio d’oliva, simbolo della Dieta Mediterranea, definita dall’UNESCO patrimonio intangibile dell’umanità, è più che mai sotto attacco. L’ultimo colpo arriva in queste ore da ONU e OMS, che sarebbero intenzionate a ridurre il consumo di olio d’oliva e di altri prodotti agroalimentari del Made in Italy, come il Grana, con una sovrattassa o etichette speciali con avvertenze sui rischi per la salute come quelle per i pacchetti di sigarette.
«Oserei quasi interpretare come fake news gli annunci di ONU e OMS su alcuni alimenti mediterranei, tra cui l’olio d’oliva, pubblicati sulla stampa nazionale, se non fosse per la gravità e l’insensatezza del fatto in sé – dichiara Giovanni Scapagnini, Direttore del Comitato promotore di ExpoSalus and Nutrition e Professore associato di Biochimica clinica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università del Molise – l’idea di tassare prodotti della Dieta Mediterranea che non solo sono associati ad un miglioramento della salute ma i cui benefici in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e di aterosclerosi sono supportati da decine di migliaia di studi scientifici internazionali è un grave errore tecnico, che l’Europa comunque sarà in grado di contrastare avendo barriere solide in tal senso. Sovvertire o annullare i dati che attribuiscono all’olio d’oliva questo significato è un progetto che non esito a definire criminoso».
Non è la prima volta che importanti organismi internazionali e Istituzioni scientifiche muovono dubbi sull’importanza del ruolo di alcuni componenti funzionali della Dieta Mediterranea: in tempi recenti, vi è stato il tentativo di demolire lo studio PREDIMED, uno dei più ampi trial mai condotti su questo argomento, che ha coinvolto oltre 7.000 persone, dimostrando che alimentarsi come spagnoli, italiani e greci riduce le malattie cardiovascolari e non solo.