Sanità, Corte dei Conti: l’invecchiamento condiziona il bilancio, effetti sul welfare

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Nei prossimi anni “il bilancio pubblico sarà fortemente condizionato dall’invecchiamento della popolazione e dalle modifiche della struttura demografica“. E’ quanto rileva la Corte dei Conti nel suo Rapporto 2018 sul coordinamento della finanza pubblica. Si tratta di “un fenomeno i cui tratti essenziali sono noti da tempo – scrivono i magistrati contabili – ma che, stando a nuove stime, potrebbe avere sulla spesa per la protezione sociale (previdenza, assistenza e sanità) effetti più acuti di quanto finora atteso“.
Ad esempio, scrive la Corte dei Conti, notizie non tranquillizzanti si traggono dall’aggiornamento delle proiezioni di lungo termine effettuato lo scorso settembre dalla Ragioneria generale dello Stato e riproposte nel Def 2018. Nelle nuove proiezioni, il rapporto spesa per pensioni/Pil aumenta, rispetto alle valutazioni del Def 2017, tra i 2 e i 2,5 punti percentuali intorno al 2040; l’effetto sul rapporto debito pubblico/Pil risulterebbe marcato: un aumento di circa 30 punti nel 2070. Le ragioni alla base del peggioramento sono da ascrivere alla minore crescita del Pil nel lungo periodo, a sua volta dovuta a fattori demografici e di produttività. D’altra parte, un dato è sufficiente a sottolineare le sfide che l’Italia dovrà vincere per guadagnare migliori prospettive di sviluppo: la prevista riduzione della popolazione, da qui al 2070, per circa 6,5 milioni di abitanti.
Queste nuove indicazioni – aggiunge la magistratura contabile nel rapporto – devono indurre a una seria riflessione su quanto è stato fatto e quanto resta da fare“.

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