“E’ possibile che questa sia una nicchia biologica dove la vita possa essersi conservata”. Lo ha detto all’AGI Elena Pettinelli, responsabile del Laboratorio di Fisica Applicata alla Terra ed i Pianeti dell’Università Roma Tre e co-investigatore di MARSIS, a margine della conferenza stampa, dove è stata annunciata la scoperta di acqua liquida su Marte.
“Difficile dire se c’è o non c’è vita, con il nostro radar non possiamo scoprirlo”, puntualizza la scienziata. “Sicuramente, ora per gli esobiologi ci sarà molto da fare”, aggiunge. Se però dobbiamo pensare a un luogo su Marte dove possa esserci ancora la vita “dobbiamo immaginarlo vicino all’acqua e protetto dalla radiazione solare”, spiega Pettinelli.
“Possiamo ipotizzare la presenza di batteri come quelli antartici nel sottosuolo dove ci sono possibili nutrienti, come i sali nell’acqua”, aggiunge. Il prossimo passo dei ricercatori sarà quello “di allargare la zona di indagine”, spiega. “Potrebbero esserci altre zone liquide nell’area circostante”, conclude.