Tumori, Aiom: “Garantire le cure con Car – T a tutti i pazienti”

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“Dobbiamo trovare all’interno del nostro Paese le modalità adeguate per consentire trattamenti adeguati a tutti i nostri pazienti”. E’ l’auspicio espresso da Stefania Gori, presidente nazionale dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), a pochi giorni dal via libera europeo all’immunoterapia Car-T, che autorizza due super farmaci per il trattamento di tumori del sangue.

“Le terapie Car-T – sottolinea Gori all’AdnKronos Salute oggi a Milano, a margine della presentazione di una campagna lanciata con Fondazione Aiom sul tema dell’alimentazione – rappresentano un traguardo inimmaginabile fino a poco tempo fa. Sono una forma di immunoterapia che permette, modificando geneticamente i linfociti T del paziente, di armarli contro il tumore. Una singola infusione porta agli ottimi risultati che si sono avuti per adesso nella leucemia linfoblastica del bambino recidivato e nel linfoma a grandi cellule B dell’adulto, ma sappiamo che sono in corso nel mondo degli studi anche sui tumori solidi. Quindi si prospetta una svolta incredibile nella storia dell’oncologia”.

Ma già si profila il nodo dei costi molto alti. “Per quanto riguarda la sostenibilità – precisa Gori – sarà da vedere come Aifa, che è il nostro punto di riferimento per quanto riguarda la contrattazione dei prezzi dei farmaci in Italia, si porrà nei confronti di queste nuove terapie. Ma sicuramente si troverà una modalità per offrire ai nostri pazienti i trattamenti”.

Per le Car-T, osserva Gori, “si parla al momento di pochissimi pazienti nel Paese. E’ stata fatta una stima di poche decine per quanto riguarda la leucemie linfoblastiche del bambino e pochissime centinaia per quanto riguarda i linfomi a grandi cellule B. Poi si vedrà in futuro cosa accadrà, ma nei prossimi anni”, quando pian piano la platea dei pazienti trattabili si allargherà. Nel Regno Unito il tema è diventato oggetto di riflessione fin da subito. Tanto che l’ente di valutazione National Institute for Health and Care Excellence (Nice), riguardo a una delle nuove immunoterapie anticancro autorizzate a livello europeo, ne ha sottolineato in via preliminare l’alto costo, pur definendola molto promettente. Si attende ora il parere finale dell’istituto.

“Noi però – ragiona Gori – non dobbiamo raffrontarci con il mondo anglosassone. Il nostro mondo è completamente diverso, sia dal punto di vista della assistenza sanitaria, perché la nostra è un’assistenza sanitaria nazionale, sia dal punto di vista dell’etica e dell’assistenza al paziente. Stiamo cercando di diventare sempre più scientifici, cioè di tener conto sempre di più delle evidenze scientifiche e della sostenibilità del sistema, e dobbiamo trovare all’interno del nostro Paese – ribadisce – quelle modalità adeguate per consentire i trattamenti adeguati a tutti i nostri pazienti. Certo, su questo, si chiede un impegno anche alle aziende”.

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