Algoritmi ed AI contro la solitudine degli astronauti: ecco i vincitori della Nasa Space Apps Challenge di Torino

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Sviluppare un indicatore di “solitudine” degli astronauti in missione su Marte per supportarli da remoto: è l’idea del team !Lonely Toons che si è aggiudicata il primo premio nel corso della terza edizione ospitata dall’Incubatore I3P del Politecnico di Torino della Nasa Space Apps Challenge, l’hackathon internazionale promosso dalla Nasa che ha coinvolto persone con competenze trasversali per trovare idee e soluzioni innovative alle sfide dello Spazio e della Terra.

Il team vincitore !Lonely Toons ha dunque sviluppato un algoritmo in grado di raccogliere, integrare ed incrociare dati provenienti da fonti come image recognition e voice recognition – già presenti sul mercato – e parametri di salute, da ottenere grazie alla maglia che raccoglie dati biometrici realizzata dalla Nasa stessa. In questo modo, si è in grado di capire lo stato psicologico ed emotivo degli astronauti che, secondo alcuni rilevamenti, nell’ultimo quarto di una missione sono soliti soffrire di depressione e stress. Per supportarli ed evitare che le loro decisioni siano influenzate dall’emotività, !Lonely Toons ha previsto quindi un sistema di supporto da remoto tramite chatbot ad Intelligenza Artificiale che possa interagire con l’astronauta e migliorare i suoi parametri.

Ad aggiudicarsi il secondo posto è la piattaforma ideata dal Team Rocket, sviluppata a partire dalla necessità di avere a disposizione di studiosi e aziende le informazioni relative ai lanci. Il Team Rocket propone quindi una piattaforma che include database, analisi dei dati e un network composto dagli attori del settore, con la possibilità di creazione di un elenco tra progetti proposti e richieste: l’innovazione sta nel creare un unico contenitore  di informazioni e di intermediazione tra aziende che lanciano e imprese che vorrebbero lanciare (PMI, università), raccogliendo informazioni e rendendo trasparenti i dati relativi ai lanci.

Il terzo team vincitore è iMars, che ha ipotizzato un wearable compatibile con la tuta per esplorazioni su Marte da collegare a strumentazioni come rover e droni, in modo da sfruttare i sensori presenti su questi veicoli e trasferire dati sia all’astronauta sia a Terra, per elaborarli ed utilizzarli. Lo strumento permette l’interoperabilità tra i vari sistemi.

Il podio è stato scelto da una giuria composta da Leonardo Reyneri (Professore ordinario di Elettronica al Politecnico di Torino), Lorenzo Feruglio (PhD in Aerospace Engineering, Fondatore e CEO di AIKO) e  Fabio Nichele (Tyvak International, Program Manager). A consegnare i premi è stata Kim Natoli, Console Generale USA per la Stampa e la Cultura: al primo classificato è stato conferito un premio di 1.300 euro, al secondo classificato di 1.000 euro e al terzo classificato di 700 euro. I primi due classificati accederanno alla competizione globale.

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