Antenne wireless che imparano con l’Intelligenza Artificiale

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Body scanner degli aeroporti e antenne per comunicazioni wireless dotati di Intelligenza artificiale, capaci di riprogrammarsi se alcune componenti si rompono: potrebbero essere possibili grazie ai nuovi materiali che giocano con la luce. Lo indica un esperimento pubblicato sulla rivista Nature Communications e coordinato da Vincenzo Galdi, dell’università del Sannio, e da Tie Jun Cui, della cinese Southeast University.

Il gruppo di ricerca comprende anche Giuseppe Castaldi, dell’università del Sannio, a Benevento. I materiali alla base dell’esperimento appartengono alla famiglia dei cosiddetti metamateriali, che sono aggregati di molecole artificiali le cui proprieta’ elettromagnetiche possono essere adattate e modificate manipolando le loro nanostrutture.

I ricercatori li hanno utilizzati per ottenere un prototipo di antenna, programmabile come un software, che funziona alle microonde, ma il dispositivo può essere miniaturizzato per funzionare anche con la luce.

L’antenna ha dimostrato di poter non solo inviare informazioni in diverse direzioni e funzionare a più frequenze, come fanno i telefoni cellulari, ma di farlo in modo più efficace, cioè riuscendo a trasportare una maggiore quantità di informazioni e più rapidamente.

Per ottenere questo è stato cruciale il materiale messo a punto dai ricercatori, costituito da quadratini di metallo disposti su un materiale plastico: “che sono associati a un bit ‘1’ o ‘0’ e possono essere programmati, come si fa con un software”, ha detto all’ANSA Galdi. Ma la novità non consiste in questo, in quanto i metamateriali programmabili erano già stati ottenuti nel 2014 proprio dal gruppo di Cui.

La novità, ha osservato Galdi, è che il nuovo materiale si può programmare anche nel tempo: “cioè i bit si possono riconfigurare e passare da 1 a 0 più di milione di volte in un secondo” e questo meccanismo permette una serie di applicazioni interessanti. A esempio antenne per le comunicazioni wireless più efficaci, perché in grado di trasmettere una quantità maggiore di informazioni, e antenne che potrebbero rendere i body scanner più veloci ed efficienti.

Grazie alla capacità di essere programmati, questi materiali, in futuro, potrebbero essere dotati anche di Intelligenza artificiale: “in questo modo – ha rilevato Galdi – potrebbero reagire a mutazioni dell’ambiente, imparare sulla base di quello che succede intorno, e riconfigurarsi”.

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