Il buco dell’ozono ha smesso di crescere: continuerà a ridursi fino a dicembre

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Con l’inizio dell’autunno nell’emisfero settentrionale, il buco dell’ozono ha iniziato a ridursi. In generale, nel 2018 il buco dell’ozono sull’Antartide è stato più piccolo di quelli avuti dalla fine degli anni ’90 alla metà degli anni 2000. Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), implementato dall’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio) per conto dell’Unione Europea monitora le dimensioni e la profondità del buco da agosto, quando inizia a formarsi ogni anno, e continuerà a seguirlo fino a dicembre.

buco dell'ozonoIl buco dell’ozono è causato principalmente da sostanze chimiche create dall’uomo che migrano verso la stratosfera e vengono scomposte dalla luce solare. Gli atomi risultanti distruggono l’ozono nell’atmosfera, permettendo alla pericolosa radiazione ultravioletta proveniente dal sole di raggiungere la Terra. Tuttavia, in seguito alla cooperazione internazionale culminata nella firma del Protocollo di Montreal da parte di molteplici Paesi, le sostanze chimiche più dannose sono state bandite dagli anni ’90 o eliminate gradualmente e ora lo strato di ozono sta lentamente recuperando. Le proiezioni indicano che tra il 2050 e il 2070 ritornerà ai livelli precedenti al 1980.

Informazioni dettagliate e regolari sullo strato di ozono sono essenziali per assicurare che il Protocollo di Montreal funzioni. CAMS fornisce alcune di queste informazioni monitorando lo strato di ozono ogni giorno attraverso osservazioni di vari satelliti e strumenti in combinazione con modelli informatici dell’atmosfera. “Nelle ultime settimane, il nostro monitoraggio ha dimostrato che il buco sull’Antartide ha smesso di crescere e che i livelli di ozono stratosferico ora stanno lentamente recuperando, un fenomeno che continuerà fino a dicembre”, ha dichiarato Richard Engelen, vicedirettore di CAMS.

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