Epatite C: in Campania sono stati già curati 15mila pazienti

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Sono stati fatti molti passi avanti verso l’obiettivo eliminazione dell’epatite C, grazie alla disponibilità di terapie antivirali efficaci e ben tollerate, che hanno rivoluzionato l’approccio all’HCV, e all’apertura dei criteri di accesso da parte di AIFA che di fatto permetterebbe di trattare quasi tutti i pazienti. Tuttavia, resta ancora molto da fare per raggiungere questo traguardo, previsto per il 2030. La strada per eliminare l’epatite C passa anche attraverso l’informazione: per questo la campagna educazionale Epatite C Zero, promossa da MSD Italia in collaborazione con EpaC Onlus e la supervisione scientifica di FIRE – Fondazione per la Ricerca in Epatologia, lanciata sul web lo scorso anno, adesso è presente in diverse città italiane con una serie di incontri aperti al pubblico, finalizzati a promuovere l’awareness su prevenzione e diagnosi dell’epatite C, sulle opportunità terapeutiche e sull’importanza di trattare ogni paziente con la terapia più appropriata. La terza regione, dopo il Piemonte e il Veneto, ad ospitare l’iniziativa è stata la Campania, con un incontro all’Hotel Royal  medici specialisti, rappresentanti dei pazienti e delle istituzioni locali per confrontarsi tra loro e con i cittadini/pazienti e fare chiarezza sull’epatite C, fornire informazioni pratiche e fare il punto sull’obiettivo ‘zero epatite C’ sul territorio regionale. Fulcro della campagna è la web serie Epatite C Zero: 5 episodi, proiettati
durante l’incontro, che raccontano l’epatite C dal punto di vista dei pazienti, attraverso la metafora del viaggio, a bordo di un van che attraversa l’Italia, dall’Adriatico al Tirreno. Fino a poco tempo fa infatti, l’epatite C era considerata un tunnel con poche vie d’uscita; oggi lo scenario è cambiato e la malattia può essere paragonata ad un viaggio con un inizio e con un finale positivo nella maggior parte dei casi, perché il virus HCV può essere eliminato. «Le nuove terapie per l’epatite da virus HCV sono straordinariamente efficaci e rendono la guarigione altamente raggiungibile – spiega Giovanni Battista Gaeta, Direttore Divisione di Malattie Infettive Università della Campania “Luigi Vanvitelli” – la peculiarità dei nuovi antivirali diretti è che sono praticamente privi di effetti collaterali, tanto che riusciamo a curare pazienti anziani che hanno altre malattie concomitanti o con malattia epatica avanzata. L’altro grande vantaggio è che queste terapie sono di breve durata: ci siamo assestati sulle 12 settimane, in alcuni casi sulle 8 settimane, con un’unica somministrazione giornaliera. Sono dunque trattamenti efficaci, brevi, sicuri e ben tollerati, che provocano l’eliminazione del virus e la guarigione clinica. Direi che quello che stiamo facendo in Campania e sul territorio nazionale è un intervento di salute pubblica enorme, simile per dimensione a quanto è stato fatto per l’eliminazione della malaria nel nostro Paese». Grazie alle terapie innovative, ad oggi in Campania sono stati curati oltre 15.000 pazienti su 35.000. Secondo un’analisi economica di ALTEMS, trattare i pazienti con HCV consentirà in 20 anni di salvare circa 15.000 vite, con un risparmio per la sanità regionale di oltre 177 milioni di euro. L’obiettivo ‘zero epatite C’ non è quindi così lontano, anche se c’è ancora molto da fare per diffondere al massimo la cultura della prevenzione e della diagnosi attraverso il test; la disponibilità di nuove terapie antivirali efficaci per diverse categorie di pazienti, fanno sì che questa prospettiva sia finalmente possibile.

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