Nepal, violenta tempesta di neve sull’Himalaya: 9 alpinisti morti

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9 alpinisti si trovavano presso un campo base del Monte Gurja (7.193 metri, il settimo più alto al mondo) sull’Himalaya, nel Nepal occidentale, quando si è abbattuta una tempesta di neve. Il team era composto da 5 persone della Corea del Sud, della Koreanway Gurja Himal Expedition 2018, e 4 persone del Nepal. Le condizioni meteorologiche erano così gravi che l’elicottero di soccorso non è riuscito ad atterrare sul luogo della tragedia. Tuttavia, i soccorritori a bordo del velivolo hanno individuato 8 corpi tra i resti del campo. Il nono scalatore è ancora disperso, ma è ormai dato per morto. Lo ha riferito l’organizzatore della loro spedizione, citato dall’Himalayan Times online che riferisce che a causare la tragedia è stata una valanga innescata dalla tempesta di neve, che ha devastato e di fatto sepolto il campo base degli alpinisti, a 3.500 metri di quota.

Tra le vittime si ritiene ci sia anche lo scalatore sudcoreano Kim Chang-ho, la persona che è riuscita a scalare le 14 montagne più alte del mondo senza l’ausilio di bombole di ossigeno nel minor tempo, concludendo l’impresa in 7 anni, 10 mesi e 6 giorni.

Crediamo che l’incidente sia avvenuto a causa di una tempesta di neve perché le tende e gli alberi sono distrutti. Anche i corpi sono disseminati” sull’area, ha dichiarato Sailesh Thapa, portavoce della polizia. “L’intero campo è stato spazzato via, c’era troppo ghiaccio per poter continuare le ricerche”, ha aggiunto.

Wangchu Sherpa, amministratore delegato del Trekking Camp Nepal, che ha organizzato la spedizione, ha detto di aver dato l’allarme dopo che la squadra non si era fatta sentire per quasi 24 ore. Il gruppo di alpinisti si era accampato ai piedi del Monte Gurja dall’inizio di ottobre, in attesa di una finestra di bel tempo per tentare la scalata

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