ISPRA: nel 2020 sarà azzerato il numero dei precari per la ricerca e i controlli ambientali

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L’ISPRA rafforza il proprio “capitale umano”: nei giorni scorsi, il Consiglio di Amministrazione dell’ISPRA ha approvato il Piano previsionale 2019, cui si lega l’allegato Piano del fabbisogno triennale di personale, una tra le azioni messe in campo dall’Istituto per dare maggiore concretezza alle nuove funzioni pubbliche indicate dalla legge e dal Ministro dell’ambiente, pur nella logica del contenimento della spesa pubblica. Con il nuovo documento, sono state previste 48 nuove assunzioni nei prossimi tre anni, che si aggiungono alle 48 già previste come stabilizzazioni entro la fine del corrente anno. In questo modo, sarà anche azzerato il numero dei lavoratori precari, mettendo la parola ‘fine’ ad uno dei problemi che hanno attraversato la vita dell’Istituto in questi anni.

La previsione di nuovo personale stabile, qualificato e adeguatamente formato, punta ad accrescere l’affidabilità e l’omogeneità di controlli, monitoraggi e valutazioni sull’ambiente in tutto il territorio nazionale e della ricerca, a vantaggio dei diritti dei cittadini e per migliorare l’efficienza del contesto in cui operano le imprese. La presenza stabile di nuove specializzazioni e una formazione mirata consentiranno, inoltre, di accrescere la capacità di operare in diversi settori strategici per lo sviluppo sostenibile nel Paese, a sostegno della prevenzione, del risanamento e del risarcimento del danno ambientale, dell’economia circolare, delle valutazioni e delle autorizzazioni ambientali e per sostenere le attività di Sistema in rete con le ventuno Agenzie Regionali e Provinciali di protezione dell’ambiente, Sistema di cui il paese si è dotato da poco più di un anno e che conta più di 10.000 operatori.

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