Sanità: sangue sicuro, microbiologi e trasfusionisti contro virus emergenti

MeteoWeb

Microbiologi e trasfusionisti alleati per un sangue sicuro anche dai virus emergenti. “La necessità di una più stretta collaborazione” fra questi esperti è stata sottolineata da Cristina Giraldi, segretario nazionale dell’Associazione microbiologi clinici italiani e direttore dell’unità di Microbiologia dell’azienda ospedaliera Ss.Annunziata di Cosenza, a Rimini durante il Congresso nazionale dell’Amcli. Le infezioni emergenti sono state al centro di un workshop promosso per “sviluppare una sensibilità e una collaborazione dei microbiologi anche con altre specializzazioni cliniche, come nel caso dei trapianti“, ha spiegato Pierangelo Clerici, presidente Amcli e direttore dell’Unità operativa di Microbiologia dell’Asst Ovest Milanese.
Gli esperti hanno ricordato che “la trasfusione costituisce a tutti gli effetti un farmaco. Pertanto se ne deve garantire un livello assoluto di sicurezza“. Lo screening sulle donazioni di sangue impone oggi “una verifica sull’esistenza di virus di epatite, Hiv e sifilide“, con “test specifici in grado di rivelare la presenza dei patogeni anche prima dello sviluppo di una risposta anticorpale, la cosiddetta fase finestra. Le potenziali criticità – avvertono gli esperti – derivano invece da fattori emergenti come sono le infezioni diffuse in alcune zone del mondo, che possono circolare attraverso gli esseri umani, consapevoli o meno, oppure attraverso altri vettori quali artropodi o altri animali, e innescare nel nostro Paese epidemie occasionali e circoscritte o stabilire uno stato di circolazione persistente (endemia)“.
Queste situazioni – ha precisato Maria Capobianchi, membro del consiglio direttivo Amcli e direttore del Laboratorio di Virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘L. Spallanzani di Roma – possono determinare il rischio di trasmissione tramite le trasfusioni o la somministrazione di emoderivati. In questi casi le unità donate devono essere controllate per escludere la presenza di virus emergenti. Pertanto è necessario monitorare attentamente la circolazione di questi agenti nelle nostre zone, per attivare prontamente le procedure di screening di laboratorio allo scopo di intercettare le donazioni infette quando la circolazione di un virus emergente pone un rischio significativo per le pratiche trasfusionali. Questa funzione viene governata attraverso un Piano nazionale di sorveglianza elaborato annualmente dal ministero della Salute, e che coinvolge l’Istituto superiore di sanità, i centri regionali di riferimento e di sorveglianza, il Centro nazionale sangue e il Centro nazionale trapianti“.

Condividi