In merito alla prematura scomparsa del Prof. Fernando Aiuti, pioniere della lotta contro l’Aids, il Prof. Massimo Galli, Presidente SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) ha dichiarato: “Fondatore e a lungo presidente della Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS, è stato un pioniere riconosciuto nella diagnosi, nella cura, nella lotta contro lo stigma riguardante le persone colpite dalla malattia. Un appassionato promotore di iniziative scientifiche e sociali, in grado nella stessa giornata di lavoro di ispirare complessi progetti di ricerca in laboratorio, di curare malati e di dare battaglia per ottenere interventi migliorativi dell’assistenza. Una figura fortemente determinata a diffondere, con proverbiale energia, la prevenzione attraverso l’informazione e l’assunzione della responsabilità individuale e collettiva, contro ogni discriminazione ed emarginazione.
Figura chiave nelle prime Commissioni AIDS del Ministero della Sanità, ha ricoperto un ruolo importante nella fase preparatoria della legge 135/90, che ha aperto la strada a fondamentali interventi per l’assistenza ai pazienti e il contenimento dell’epidemia. Nella sua ultima partecipazione ad un convegno di ANLAIDS, nel novembre 2017, con intatta determinazione ha ricordato a noi tutti che la guerra all’AIDS non è finita e che molto ancora è da compiere. Con questo spirito di generoso combattente, oltre che di illustre scienziato, lo ricorderemo e terremo conto dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni a continuare la nostra lotta.”
Il commento del Dott. Gianpiero D’Offizi della cattedra di immunologia all’INMI Spallanzani di Roma: “La scienza medica italiana perde una straordinaria personalità che ha saputo coniugare il valore della scienza con l’impegno nelle malattie e le battaglie civili. Laureato in Medicina e Chirurgia, dal 1967 è stato assistente presso l’Istituto di Malattie Infettive dell’Università La Sapienza di Roma. E’ stato professore ordinario di Immunologia Clinica, Medicina Interna e Direttore della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica dell’Università La Sapienza. Ha eseguito numerosi soggiorni di ricerca all’estero presso Atenei prestigiosi tra cui il Karolinska Institute, Memorial Sloan Kettering Institute e l’NIH in USA portando contributi originali alla diagnosi e terapia delle Immunodeficienze Primitive, delle allergie e delle malattie autoimmuni. La sua attività scientifica è documentata da oltre 650 pubblicazioni a stampa e dalla partecipazione come relatore e/o moderatore in oltre 1300 congressi scientifici. E’ stato membro e presidente di numerose commissioni e società scientifiche nazionali ed internazionali.
All’inizio degli anni ‘80 ebbe l’intuizione che una nuova drammatica pandemia si stava manifestando e che avrebbe pesantemente scosso la nostra società ed i nostri comportamenti. Iniziò quindi la sua lotta con instancabile impegno nei confronti dell’infezione da HIV, e con altri pionieri della lotta all’AIDS, come Giovambattista Rossi, Ferdinando Dianzani e Mauro Moroni fondò l’ANLAIDS. Fu una stagione straordinariamente intensa e frenetica, ricca di successi nella ricerca ma anche di impegno civile diretto ai problemi sociali dei pazienti e contro la discriminazione delle persone sieropositive. Con l’aiuto di Madre Teresa di Calcutta furono realizzate diverse case alloggio. La sua figura è stata l’emblema alla lotta all’infezione da HIV stimolando l’opinione pubblica ma soprattutto i giovani ad evitare comportamenti a rischio per la trasmissione del virus.
La sua passione ed il suo impegno alla lotta alle malattie non si sono fermati all’AIDS. Come consigliere comunale di Roma si è occupato intensamente di varie problematiche raggiungendo significativi risultati nei settori sociale, sanitario ed ambientale, lasciando anche in questo ambito un senso unico di impegno civile e di responsabilità. La sua perdita lascerà un senso di vuoto enorme in tutti quelli che lo hanno conosciuto. La sua vita sarà uno straordinario esempio di passione per la scienza e per il bene comune. Giungano ai familiari le condoglianze più sincere di tutta la nostra comunità.”