Ecco la dieta “universale”, salva la salute e il pianeta: “Il nuovo rapporto dimostra che occorre cambiare urgentemente rotta”

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Per salvare noi e il pianeta occorre raddoppiare a livello globale i consumi di frutta, verdura, legumi e noci e ridurre di oltre il 50% quelli di zuccheri e carni rosse entro il 2050: lo ha rilevato uno studio della Commissione Eat-Lancet che sarà presentato oggi a Oslo e pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica Lancet.
La ricerca fornisce una vera e propria guida scientifica per una dieta sana e sostenibile con l’intenzione di trasformare il sistema alimentare.
Di seguito la posizione della Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN):

Da anni, come Fondazione Barilla, siamo impegnati nel sensibilizzare le coscienze di tutti sull’impatto che le nostre scelte alimentari hanno sulla nostra salute e, allo stesso tempo, sulle risorse del Pianeta. Lo abbiamo fatto promuovendo la Doppia Piramide Alimentare e Ambientale, un modello teorico che evidenzia come gli alimenti a minore impatto ambientale siano gli stessi per i quali i nutrizionisti consigliano un consumo più frequente. Le diete sostenibili – e la Dieta Mediterranea come esempio più vicino alla nostra realtà – rappresentano l’unica leva, la più forte, per poter raggiungere un pieno sviluppo sostenibile, integrando tutti gli aspetti economici, sociali e ambientali, oltre a contribuire alla sicurezza alimentare e nutrizionale di chi la adotta.

“Il nuovo rapporto della EAT Lancet Commission, del quale condividiamo e sosteniamo le conclusioni, dimostra ancora una volta come occorra cambiare urgentemente rotta: l’equilibro tra gli esseri umani e le risorse naturali del pianeta si può ottenere solamente attraverso un’azione trasformativa degli attuali sistemi alimentari, mettendo in campo opportunità che già abbiamo a portata di mano: promuovere la conoscenza e le azioni a favore delle diete sostenibili; sviluppare modelli sostenibili sull’uso del suolo in agricoltura, nell’industria, nelle città e nelle comunità; promuovere ricerche e analisi per monitorare i progressi raggiunti da tutti i Paesi e stabilire un benchmark valido e scientifico per i decisori politici; contribuire ad un sistema educativo per promuovere la cittadinanza globale e innovazione”, ha dichiarato Anna Ruggerini, Direttore Operativo della Fondazione Barilla.

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