Una ricerca condotta al Centro studi cardiovascolari di Madrid, pubblicata sul Journal dell’American college of cardiology, ha osservato un aumento dei rischi cardiovascolari per chi dorme poco tempo o con poca regolarità.
Lo studio si fonda sull’analisi dei dati relativi a 4mila persone sane senza alcuna precedente storia di cardiopatie.
I partecipanti – età media 46 anni – hanno indossato un ‘”actigraph”, uno strumento che ha misurato attività, la qualità e la quantità del sonno dei volontari. Alcuni sono anche stati sottoposti a tac e ecografie coronariche.
La ricerca avrebbe rilevato che il numero “critico” è il 6: sarebbe fondamentale non dormire meno di 6 ore a notte.
Secondo gli esperti chi dorme meno incorre in un pericolo maggiore di avere placche arteriose di una certa entità (l’aumento del rischio sarebbe del 27%).
Non conta solo la quantità, ma anche la qualità: chi ha un sonno frammentato incorrerebbe nel 34% in più di probabilità di sviluppare pericolose placche, fattore di rischio per lo sviluppo di infarti e ictus.