Intelligenza artificiale: diagnosi della retinopatia in 50 secondi

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Una fotocamera speciale riprende il fondo dell’occhio e con un Pc le immagini digitali della retina vengono inviate in un centro della California o in Irlanda del Nord dove un algoritmo fornisce la diagnosi corretta. Il tutto in 50 secondi e con una attendibilita’ del 92%, di quattro punti superiore a quella dell’esame fatto da un oculista nel suo studio, in piu’ tempo e con apparecchiature costose.

Con questa tecnologia (‘EyeArt’) che utilizza l’intelligenza artificiale, dal 4 al 28 febbraio equipe medico-infermieristiche di 30 centri oftalmologici di tutta Italia sottoporranno a screening gratuito di retinopatia e maculopatia diabetica (www.maculopatie.com) circa 3500 persone con diabete.

Si tratta di un’iniziativa promossa dal Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO) e dall’Ospedale San Raffaele di Milano, che per il suo alto valore medico-sociale ha avuto il patrocinio del Ministero della Salute, in quanto retino e macupolatia sono le complicanze microvascolari piu’ comuni del diabete e la prima causa di cecita’ non traumatica negli adulti fra i 20 e i 74 anni.

Il diabete, a sua volta e’ una malattia in grande espansione: il numero dei malati e’ quadruplicato, passando in Italia dai 2,8 milioni del 1980 ai 4,3 milioni del 2014. E di pari passo sono aumentati i casi di retinopatia diabetica visto che un diabetico su tre ha anche la retinopatia.

“Il problema – rileva Massimo Porta, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna all’Universita’ di Torino – e’ che la retinopatia e’ una complicanza subdola, che non da’ sintomi fin quando i danni alla retina o alla macula (parte centrale della retina, ndr) non sono gravi e irreversibili”. Secondo dati della Societa’ oftalmologica (Soi) e di quella di diabetologia (Sid), quando il diabete viene diagnosticato oltre i 30 anni di eta’, la prevalenza della retinopatia diabetica varia tra il 21% nelle persone con diabete da meno di 10 anni e il 76% in quelle con piu’ di 20 anni dalla diagnosi.

“Ecco perche’ e’ importante – conclude Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO – diagnosticare quanto prima la malattia retinica. E lo screening, cioe’ l’indagine a tappeto, e’ il metodo migliore per farlo: saranno coinvolti 30 centri di tutta Italia, da Milano a Catania, da Verona a Sassari. Tutti i dati ricavati saranno inseriti in un server speciale con il quale potremo elaborare statistiche e valutare i risultati”.

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