Il melanoma è uno dei tumori più aggressivi e diffusi: ecco come riconoscere un neo a rischio

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Il melanoma cutaneo – come si legge sul sito dell’Airc – è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, alcune delle cellule che formano la pelle. La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo ed è formata da tre strati: l’epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo o grasso. I melanociti fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla superficie della pelle e noti come nei. Il melanoma è la forma più pericolosa di tumore cutaneo. Nella maggior parte dei casi insorge a partire da un neo già esistente o in generale da un qualunque punto dell’epidermide, ma può anche, in rari casi, formarsi nelle iridi degli occhi e addirittura negli organi interni, come ad esempio l’intestino.

Il melanoma cutaneo è piuttosto raro nei bambini e colpisce soprattutto adulti attorno ai 45-50 anni, anche se l’età media alla diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni. In Italia i dati AIRTUM 2017 (Associazione italiana registri tumori) stimano circa 7.300 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 6.700 tra le donne. L’incidenza è in continua crescita ed è addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni. Il melanoma cutaneo rappresenta solo una piccola percentuale (circa il 5 per cento) di tutti i tumori che colpiscono la pelle.

FATTORI DI RISCHIO

Sebbene non vi siano ancora assolute certezze sulle cause del melanoma, il principale fattore di rischio risulta essere l’esposizione eccessiva alla luce ultravioletta, che arriva fino a noi sotto forma di raggi UVA e UVB, ed è principalmente veicolata dai raggi del sole. Esporsi troppo al sole rappresenta un pericolo, perché può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e innescare la trasformazione tumorale. È importante ricordare che anche le lampade e i lettini solari sono sorgenti di raggi ultravioletti e devono quindi essere utilizzati con estrema attenzione e senza abusarne. Altri fattori di rischio noti sono l’insufficienza del sistema immunitario (dovuta, per esempio, a precedenti chemioterapie o a trapianti) e alcune malattie ereditarie (per esempio lo xeroderma pigmentoso, nel quale il DNA non riesce a riparare i danni causati dalle radiazioni). Il rischio aumenta anche nelle persone con lentiggini o con molti nei, in quelle con occhi, capelli e pelle chiara e in quelle che hanno un parente stretto colpito da questo tumore o che hanno avuto un precedente melanoma cutaneo.

TIPOLOGIE

Esistono quattro diverse tipologie principali di melanoma, più o meno gravi.

  • Melanoma a diffusione superficiale (il più comune, rappresenta circa il 70 per cento di tutti i melanomi cutanei);
  • melanoma lentigo maligna;
  • melanoma lentigginoso acrale;
  • melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta circa il 10-15 per cento dei melanomi cutanei).

A differenza dei primi tre tipi, che hanno inizialmente una crescita superficiale, il melanoma nodulare invade il tessuto in profondità sin dalle sue prime fasi. Sebbene non tutte le forme di melanoma siano ugualmente aggressive, si tratta in ogni caso di un tumore maligno, che non deve mai essere sottovalutato. È importante riconoscerlo e curarlo tempestivamente perché la prognosi migliore si ha proprio nella fase iniziale del melanoma, quando è possibile eliminarlo completamente con un piccolo intervento chirurgico.

SINTOMI

melanomaIl melanoma può svilupparsi in qualunque parte della pelle del nostro corpo, e in particolare nelle zone della cute esposte alle radiazioni solari, come viso, arti e schiena. Nelle persone con una pigmentazione molto scura, però, il melanoma può insorgere nelle zone “nascoste” dell’epidermide, come le piante dei piedi e delle mani o il letto ungueale. I primi segnali attraverso i quali riconoscere un melanoma sono: un cambiamento in un neo preesistente; lo sviluppo improvviso di un nuovo neo o di una zona pigmentata sulla pelle; un’escrescenza nuova e anomala sulla pelle; un’ulcerazione che non guarisce.

COME RICONOSCERE UN NEO A RISCHIO

Non sempre il melanoma si origina da un neo: tutta la pelle può diventare sede di un tumore cutaneo. Per capire se un neo della nostra pelle è a rischio di sviluppare un melanoma, o se la mutazione è già in atto, è indispensabile sapere come si presenta un neo sano. Ecco le caratteristiche dei nei normali:

  • Colore uniforme (solitamente nocciola, marrone o nero);
  • Bordi distintamente separati dal resto della pelle;
  • Forma rotonda o ovale;
  • Dimensioni non superiori ai 6 mm di diametro;
  • Numero variabile tra i 10 e i 50 (dopo i 50 anni, nuovi nei possono formarsi e altri scomparire o ridursi);

Caratteristiche di un neo che sta mutando e che dunque potrebbe trasformasi in melanoma:

  • Risulta asimmetrico, anche solo in parte;
  • Presenta bordi frastagliati o dentellati, comunque irregolari e non lisci;
  • Assume colori particolari, non tipiche dei nei normali, con sfumature bluastre, rosate, oppure il colore appare non uniformemente distribuito, con zone più chiare e altre più scure;
  • Il diametro è decisamente superiore ai 6 mm dei nei normali;
  • Cambia e si modifica molto velocemente;
  • Prude, si ingrandisce in poco tempo, sanguina o cambia colore.

Prevenire un melanoma non solo è possibile, ma risulta indispensabile per la cura. Il modo più efficace per prevenire e la mappatura dei nei, ovvero un controllo approfondito consigliato soprattutto ai soggetti ad alto rischio di sviluppare questa forma di cancro. Evitare la luce del sole, lo ricordiamo, non equivale a prevenire: il sole rimane una fonte di vita e di salute per tutti gli esseri viventi, soprattutto per i bambini e per gli anziani. L’ideale, dunque, è non esagerare nell’esposizione ai raggi solari, pur non eliminando questa pratica vitale. In estate sono sufficienti 10 minuti nelle ore sicure della giornata, ovvero al mattino fino alle 11 e alla sera dopo le 16. In inverno, invece, bisognerebbe esporsi al sole almeno un’ora al giorno. In generale, soprattutto in caso di tempi di esposizione superiori, è opportuno proteggere la pelle con una buona crema solare, che abbia un fattore di protezione molto alto, soprattutto in presenza di pelle chiara.

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