Sanità, Walter Ricciardi: “Difficile collaborare, il governo ha posizioni antiscientifiche”

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Questo governo ha sempre detto di credere allo spoils system in aree nelle quali in Italia non è previsto: Istat, Inps, Istituto superiore di Sanità. Non vorrei che l’Istituto fosse sottoutilizzato a causa della mia presenza, dato che non vengo ritenuto in linea con i partiti oggi al potere“: lo ha dichiarato al “Corriere della Sera” Walter Ricciardi, che a dicembre ha annunciato le dimissioni dal ruolo di presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Le motivazioni? “La prima ragione è che dopo 4 anni e mezzo di lavoro intensissimo avevo raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato: il risanamento economico-finanziario, la riorganizzazione, il rilancio dell’Istituto“. “C’è una seconda ragione. Malgrado il buon rapporto personale con la ministra della Salute Giulia Grillo, la collaborazione tra l’Istituto e l’attuale governo non è mai decollata. Al contrario, su molti argomenti alcuni suoi esponenti hanno sostenuto posizioni ascientifiche o francamente antiscientifiche“. “È chiaro che quando un vicepresidente del Consiglio dice che per lui, da padre, i vaccini sono troppi, inutili e dannosi, questo non è solo un approccio ascientifico. È antiscientifico. Cosa sarebbe di troppo, cosa sarebbe inutile o dannoso questo esponente del governo non lo ha detto. In realtà in Italia stiamo applicando i protocolli e gli schemi internazionali sulle vaccinazioni. Dire in continuazione che i migranti portano malattie è senza fondamento e mette in difficoltà le istanze tecniche, costrette a una specie di autocensura per non contraddire il livello politico. E dire che i termovalorizzatori sono una cosa di altri tempi, come ha fatto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, non ha senso. A Copenaghen e Stoccolma si usano termovalorizzatori di ultima generazione, efficientissimi e nel massimo rispetto dell’ambiente. Senza parlare del provvedimento del governo che amplia le opzioni per lo smaltimento dei fanghi in agricoltura: una decisione presa senza valutazione d’impatto sanitario. Eppure queste sono materie decisive per la prevenzione sanitaria e la salute pubblica“.
Guai se la politica interferisce con la scienza. Quando accade è perché ci sono interessi inconfessabili di mezzo, soldi o consenso. E ci rimettono i cittadini. La scienza ha un solo metodo ed è necessario che la politica lo rispetti, come è necessario che gli scienziati mettano a disposizione della politica il meglio del loro sapere“.

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