Quello appena iniziato è ufficialmente l’Anno internazionale della tavola periodica degli elementi. L’UNESCO ha dedicato il 2019 al sistema di classificazione degli elementi chimici ideato da Dmitrij Mendeleev, che compie 150 anni (1869-2019). Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura questo strumento è uno dei traguardi scientifici più importanti, un “linguaggio comune” afferente non solo alla chimica, ma anche della fisica e della biologia. Le attività dell’UNESCO saranno volte, nel corso dei prossimi 12 mesi, ad evidenziare l’importanza della chimica e di altre discipline scientifiche di base per l’implementazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Con precisione era il 6 marzo 1869 quando la tavola periodica degli elementi venne presentata per la prima volta alla Società Chimica Russa, dal suo ideatore Dimitri Mendeleev.
Quest’ultimo aveva avuto l’idea di ordinare gli elementi chimici per peso atomico decrescente, per verificarne la variazione delle proprietà (oggi l’ordine degli elementi chimici è per numero atomico crescente (dato dal numero di protoni nel nucleo). Mendeleev, nato a Tobolsk l’8 febbraio 1834 A differenza di altri precedenti contributori alla tavola, Mendeleev fornì un sistema di classificazione che prevedeva le caratteristiche di elementi non ancora scoperti. Mendeleev presentò la relazione dal titolo “L’interdipendenza fra le proprietà dei pesi atomici degli elementi” alla Società Chimica Russa.
Qualche anno prima avevano già tentato l’impresa Lothar Meyer e John Newlands, le cui tavole non consentivano però la previsione di nuovi elementi ancora non scoperti. La collocazione degli elementi nella tavola, basata sulle somiglianze nel comportamento chimico, fu usata per predire la proprietà degli elementi non ancora scoperti e ai quali furono dedicati dei “posti vuoti” nella griglia mendeleeviana. Oggi gli elementi noti della tavola periodica sono 118, e gli studiosi sono già all’opera per cercare il 119 e il 120.