Dal Nord al Sud Italia: i cambiamenti climatici obbligano ad aumentare la resilienza delle comunità locali

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I fiumi scorrono ma non lo faranno per sempre. Servono nuovi sogni, adesso”: in questa frase, tratta da una canzone della celebre rock band degli U2, è riassunto lo spirito della firma del Contratto di Fiume del torrente Pesa, avvenuta nella significativa sede delle celebri Cantine Antinori a San Casciano, in provincia di Firenze.

Si tratta di un’esperienza pilota a livello regionale, il cui lavoro preparatorio è stato promosso dal Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno e portato avanti da un gruppo di lavoro intercomunale nell’ambito di un finanziamento “Open Toscana” dell’Autorità Regionale per la Garanzia e la promozione della partecipazione.

I Comuni della Val di Pesa, la Città Metropolitana fiorentina, l’Università degli Studi di Firenze, l’Autorità di Distretto dell’Appennino Settentrionale, l’Autorità Idrica Toscana, enti ed associazioni locali hanno sottoscritto il documento fondante di un percorso di partecipazione che, intorno al torrente, darà vita ad un’identità di vallata per progetti unitari di tutela ambientale e sviluppo economico.

Con la firma del “Contratto di Fiume” si apre la fase più concreta del progetto: coinvolgere gli operatori economici, le associazioni di categoria, gli agricoltori, le associazioni culturali e di volontariato locale, che vivono ed operano nel bacino della Val di Pesa, affinché ciascuno apporti il proprio contributo in maniera costruttiva e coordinata.

I temi, su cui agire, sono tanti: dalla tutela ambientale (ad esempio, le avviate esperienze di monitoraggio della qualità delle acque) alla difesa del suolo (la gestione condivisa delle fasce ripariali); dalla gestione della risorsa idrica  (in alcune zone, l’acqua di superficie  è ormai quasi totalmente assente per lunghi periodi) alle necessità per uno sviluppo economico sostenibile del territorio del Chianti; dalla valorizzazione del paesaggio (il “percorso della Pesa” è la spina dorsale di una fitta rete di percorsi di mobilità dolce e sostenibile) alla maggiore attrattività turistica di un brand riconoscibile.

La firma di un Contratto di Fiume, nuovo strumento di gestione partecipata del territorio, da noi sostenuta  – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) –  è però solo l’inizio di un percorso, in cui ciascuno è chiamato a nuove responsabilità per contribuire a migliorare la disponibilità e la qualità della risorsa idrica, valorizzare il patrimonio ambientale, agroalimentare, sociale e culturale, promuovere lo sviluppo sostenibile.”

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