Alimentazione, la svolta del sale: “Un pizzico in più può giovare”

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Aggiungere un pizzico di più in sale nei nostri piatti senza temere per la salute? E’ possibile, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal da esperti della McMaster University (Canada) e dal gruppo Pure (Prospective Urban Rural Epidemiological), condotto su 103.570 persone.

Il team ha valutato in particolare l’associazione fra escrezione urinaria di sodio e potassio, ed eventi cardiovascolari e mortalità, nel contesto delle attuali raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’assunzione giornaliera di salute (<2,0 g di sodio,> 3,5 g di potassio) negli adulti.

I risultati ottenuti suggeriscono che l’obiettivo simultaneo di un basso apporto di sodio (<2 g / die) con un’assunzione elevata di potassio (> 3,5 g / die) è estremamente raro e dunque è possibile raccomandare una assunzione moderata di sodio (3-5 grammi al giorno) insieme a un’assunzione elevata di potassio, associata al più basso rischio di mortalità ed eventi cardiovascolari.

In un altro lavoro pubblicato sul Bmj, esperti del Centre for Food Policy della University of London (Gb) chiedono politiche mirate in particolare per regolare l’assunzione di sale quando si mangia fuori casa, specialmente nei fast food, con la riformulazione dei prodotti e un’estensione dell’etichettatura nutrizionale.

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