Sono circa 35.000 le donne che, ogni anno, in Italia si sottopongono a un impianto di protesi mammaria: il 63% con finalità estetiche, il 37% ricostruttive. Con l’obiettivo di tracciare il dispositivo nello spazio e nel tempo, valutare l’efficacia e la durata dell’impianto, prevenire eventuali problematiche che potrebbero mettere in pericolo lo stato di salute e richiamare le pazienti impiantati qualora fosse necessario uno specifico follow-up, il ministero della Salute ha attivato un Registro nazionale di questi dispositivi impiantabili, che a breve sarà obbligatorio.
“Abbiamo utilizzato questi anni – ha spiegato in conferenza stampa a Roma Marcella Marletta, direttore generale dei dispositivi medici del ministero della Salute – per studiare meglio questa tipologia di dispositivi, ne abbiamo compreso meglio il mercato, abbiamo creato una solida rete con le regioni, le province Autonome, le società scientifiche e i distributori di protesi mammarie sul territorio italiano. Oggi possiamo annunciare che già dalla prossima settimana si comincerà con la raccolta dei dati“.
“Si transiterà attraverso una fase volontaria di adesione – ha proseguito – durante la quale tutti i chirurghi che impiantano o espiantano protesi, potranno chiedere le credenziali per accedere alla piattaforma per iniziare a inserire i dati. Questa breve fase pilota di adesione volontaria del chirurgo, servirà alla Direzione per validare il flusso, la quantità e qualità dei dati che si vogliono raccogliere nel registro. Seguirà – con la stesura e approvazione del regolamento, che avverrà contemporaneamente alla fase pilota – l’istituzione del registro nazionale delle protesi mammarie che avrà carattere di obbligatorietà e trasparenza. Entrambe queste due caratteristiche lo renderanno unico al mondo“.
Sulla stessa linea anche il Registro italiano artroprotesi: “Sono 200.000 gli impianti di protesi ortopediche effettuati ogni anno nel nostro Paese – ha riferito Marletta – pari all’1,5% del Fondo sanitario per il solo intervento chirurgico. Il registro mira a un monitoraggio puntuale di tutte le protesi impiantate, per valutarne l’efficacia, indirizzare il chirurgo a scegliere quelle con evidenze di una maggiore durata e ad adottare buone pratiche“.