Per protestare contro l’inazione politica sul Clima, ai quattro angoli del Paese gli attivisti di una Ong ambientalista hanno staccato 27 ritratti ufficiali del presidente Emmanuel Macron, un gesto per il quale saranno processati con l’accusa di “attentato alla sicurezza dello Stato”.
Inoltre la direzione generale della gendarmeria nazionale ha trasmesso una circolare decretando lo stato di allerta per l’ondata di ‘sganciamenti’ delle fotografie che ritraggono il presidente, appese in tutti i comuni e sedi istituzionali.
Tolleranza zero quindi delle autorita’ francesi nei confronti dei militanti dell’ong ‘Azione non violenta ANV-COP 21’ protagonisti nelle ultime settimane di una campagna nazionale di resistenza politica non violenta. Tra giugno e settembre in 13 saranno processati a Parigi, Strasburgo e Lione e finora 35 attivisti sono stati interrogati dalla polizia, anche col regime di custodia cautelare per 21 di loro. Deplorando il “vuoto politico” sul versante dell’ambiente e del Clima della presidenza Macron, per Jon Palais, portavoce dell’ong coinvolta, “il governo sta cercando di mettere a tacere gli attivisti che denunciando un divario tra i suoi discorsi e i fatti”.
Per ‘ANV-COP21′ si tratta di una reazione simbolica e non violenta il cui pregiudizio materiale e’ davvero minimo per un ritratto “che costa pochi euro” mentre i gendarmi “vista la situazione attuale, dovrebbero avere ben altre priorita'” ha sottolineato Palais. “E’ molto scioccante che gesti cosi’ simbolici come questi possano essere considerati attentati alla sicurezza dello Stato” ha argomentato il legale dell’ong Alexandre Faro.
Per il ministro della Transizione ambientale e solidale, Francois de Rugy, si tratta invece di una campagna “fuori luogo, in un contesto di messa in discussione violenta delle istituzioni democratiche e della legittimita’ delle urne. Un gesto spettacolare che nasconde il vuoto delle proposte”. Per la gendarmeria nazionale quella attuata e’ una “procedura abituale” di esame delle denunce sporte da sindaci o prefetti per verificare che le persone coinvolte siano effettivamente esponenti dell’ong. In collaborazione con l’Ufficio antiterrorismo (Blat), vengono determinate “le modalita’ di attuazione per la ricerca di responsabilita’ morale di questa associazione”.