La legge 189 del 2004 sul maltrattamento degli animali “e’ stata significativa ma necessita di essere rivista sia dal punto di vista penale, aumentando le pene per consentire di fare indagini piu’ approfondite, sia di procedura penale, perche’ l’animale non puo’, ad esempio, essere riaffidato a chi lo ha maltrattato”.
Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa a margine della tavola rotonda sul maltrattamento degli animali organizzata da Lav e Universita’ eCampus, in corso a Roma.
“Oggi possiamo dire che gli animali appartengono alla nostra famiglia e vanno trattati come tali. Siano essi da compagnia o da produzione, bisogna smettere di considerarli come oggetti”, ha dichiarato Costa. I 9.500 casi noti all’anno di maltrattamenti, di cui riferisce la Lav, “sono numeri che fanno paura”, ha aggiunto.
Costa ha parlato anche di un “eccessivo spacchettamento delle competenze” tra i vari ministeri: all’Ambiente compete la fauna selvatica, la caccia all’Agricoltura, i maltrattamenti alla Salute e la legge che li persegue alla Giustizia. Questo spacchettamento “aiuta nella fase del dialogo, ma l’atto che va firmato diventa piu’ complesso. Una semplificazione e’ necessaria”. “Con il ministro della Salute Giulia Grillo ? ha annunciato Costa nel corso della tavola rotonda ? stiamo scrivendo un decreto congiunto Ambiente-salute per mettere insieme il tema del maltrattamento con quello della fauna selvatica, in modo da semplificare”.