Tramite alcuni suggestivi rituali, arriva oggi la notizia della volontà di abdicare da parte dell’imperatore del Giappone Akihito.
Questa decisione dà il via ad una serie di cerimonie che culmineranno il 30 aprile con il formale ritiro dell’ormai 85enne.
Si tratta del primo imperatore in vita a lasciare il Trono del Crisantemo negli ultimi 200 anni. Nonostante abbia sempre tenuto una linea di massimo rigore nel rispetto dei ruoli sanciti dalla Costituzione, l’imperatore ha espresso ad agosto 2016, in un raro messaggio video, la volontà di abdicare, motivando questa richiesta sia con la sua età sia con le sue condizioni di salute. Questa richiesta ha posto un problema al governo di Shinzo Abe, dal momento che la Legge della Casa imperiale non prevede l’istituto dell’abdicazione. A giugno 2017 è stata approvata una legislazione “una tantum” che ha aperto un percorso per l’abdicazione.
Sarà sostituito dal figlio maggiore 59enne, attualmente principe della corona Naruhito. Dal primo maggio sarà lui a dover svolgere i compiti dell’imperatore che richiedono una comunicazione non solo con il contesto politico e sociale giapponese ma anche con il mondo misterioso degli antenati. Il 22 ottobre ci sarà poi la cerimonia d'”intronazione” ufficiale e il 14-15 novembre la misteriosa e, per alcuni versi, controversa cerimonia del Daijosai, nel quale l’Imperatore entra in comunione con la dea del Sole Amaterasu. Questa complessa serie di cerimonie religiose s’innesta su un contesto normativo che pone dubbi su quale sia il ruolo dell’Imperatore in Giappone, una figura a cui è completamente vietata ogni azione di natura politica e che rappresenta l’unità della nazione giapponese da un punto di vista simbolico.