Un segnale positivo quello che proviene dal primo rapporto nazionale sullo stato delle foreste e del settore forestale realizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari: le foreste italiane risultano in costante crescita a discapito delle superfici agricole.
I boschi che in Italia ricoprono il 36,4% della superficie nazionale con 10,9 milioni di ettari hanno subito un aumento del 72,6% dal 1936 al 2015, e del 4,9% dal 2005 al 2015: è quanto emerge dai dati rilevati dal rapporto che ha coinvolto 214 esperti di enti, istituzioni, amministrazioni e associazioni nazionali e regionali.
Gli strascichi della crisi economica hanno costantemente ridotto il numero di imprese e di addetti nel settore della prima lavorazione del legno. Secondo il Primo rapporto nazionale sullo stato delle foreste e del settore forestale nel 2016 le imprese del settore erano 27.194 (-25,9% rispetto al 2008), gli addetti 103.543 (-33,3% dal 2008), con un conseguente calo del fatturato del 25,6%.
L’Italia è un grande importatore di legna e legname, utilizzando la materia prima estera, in particolare dall’Est Europa e Centro Africa. Le importazioni di legname grezzo sono di 3,75 Mm³ rispetto allo 0,21 Mm³di esportazioni. Per quanto riguarda il legname semilavorato le importazioni si attestano ai 14,46 Mm³ mentre le esportazioni a 1,96 Mm³.
Il rapporto rileva anche che in Italia la superficie media bruciata in seguito a incendi boschivi si sta riducendo ma il fenomeno è ancora preoccupante. In aumento i casi annuali di eventi catastrofici, come nel 2017 quando sono bruciati 162.363 ettari. Dal 1980 al 2009 sono bruciati in media 116.533 ettari l’anno ma dal 2010 al 2017 il dato è sceso del 38% per un ammontare di 72.621 ettari l’anno.