Caso Imane Fadil, esperto: “Potrebbe essere il delitto perfetto”

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Se Imane Fadil è stata uccisa, e se la strategia usata per farlo è stata l’avvelenamento con sostanze radioattive, questo presunto omicidio potrebbe essere qualcosa di molto vicino al ‘delitto perfetto“: lo ha dichiarato all’AdnKronos Salute Angelo Del Sole, professore di Diagnostica per immagini all’università degli Studi di Milano e direttore della Struttura complessa di Medicina nucleare dell’ospedale San Paolo del capoluogo lombardo, in riferimento al decesso della modella marocchina. Il problema, prosegue l’esperto, è che “non esiste un marker in grado di indicare con assoluta certezza che la causa di un decesso è stata la radiazione“. E’ probabile che “l’autopsia riesca ad accertare la condizione patologica che ha portato alla morte, ma non a identificare con esattezza l’agente che l’ha provocata“. “Se davvero si è utilizzata questa tecnica di avvelenamento, è assai plausibile che chi lo ha fatto sia qualcuno di molto competente sull’argomento e che di conseguenza avrà scelto anche la sostanza o le sostanze radioattive a emivita più breve, ossia meno facilmente rilevabili a distanza di numerose settimane dall’esposizione“.
La modella, morta il 1° marzo, è stata ricoverata all’Istituto clinico Humanitas di Rozzano il 29 gennaio.

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