Pediatria: 150 anni del Bambino Gesù, leader in UE per le cure ai più piccoli

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E’ storicamente “il primo vero ospedale pediatrico italiano” e l’unica struttura ospedaliera europea “in grado di rispondere a tutte le esigenze trapiantologiche in età pediatrica: cuore, midollo, cornea, compresa l’attività di trapianto da vivente che riguarda fegato e rene (321 trapianti complessivi solo nell’ultimo anno)“. E’ il Bambino Gesù di Roma che oggi compie 150 anni. A festeggiarlo oggi nella sede dell’Auditorium della sede di S. Paolo Fuori le Mura sono presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin; il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma, Virginia Raggi.
Per i 150 anni dell’ospedale sono stati annullati due francobolli emessi dal ministero dello Sviluppo economico (serie tematica ‘Le Eccellenze del sapere’, distribuito da Poste italiane) congiuntamente alla Città del Vaticano. Lo slogan scelto per l’anniversario è ‘Il futuro è una storia di bambini’ perché “quella dell’ospedale è una storia che nasce da un dono di bambini per altri bambini“, sottolineano dalla direzione. E’ stato inoltre proiettato il trailer del documentario ‘Una storia di bambini’ realizzato da Tv2000 per i 150 anni di storia dell’ospedale, che intreccia le memorie storiche alla realtà odierna dell’ospedale e alla vita di personale e pazienti.
L’assistenza sanitaria del Bambino Gesù, articolata sui 4 poli di ricovero e cura, conta attualmente un totale di 607 posti letto. Ogni anno ci sono oltre 28.000 ricoveri, 29 mila procedure chirurgiche e interventistiche, 84 mila accessi al Pronto Soccorso, oltre 1.9 mln di prestazioni ambulatoriali: una delle casistiche pediatriche più significative a livello europeo. L’orizzonte di intervento dell’Ospedale supera il territorio di Roma e del Lazio: il 29% di pazienti ricoverati proviene da altre Regioni, mentre il 15% è di nazionalità straniera. “Per l’anno in corso è previsto l’ampliamento della sede di Palidoro del Bambino Gesù – sottolinea l’ospedale – Nei mesi successivi aprirà un Centro per le cure palliative pediatriche in via Aurelia e partiranno i lavori per la costruzione di un Centro per la cura dei tumori e i trapianti in viale di Villa Pamphilj, oltre che per l’ampliamento della sede di Palidoro“.
Il Bambino Gesù è anche presente a livello internazionale con interventi di assistenza e cooperazione: in Cambogia, Repubblica Centrafricana, Giordania, Siria, India, Tanzania, Georgia, Russia, Cina ed Etiopia sono attivi progetti di collaborazione con strutture ospedaliere e universitarie che prevedono attività di formazione e assistenza clinico-chirurgica. L’impegno per le ‘periferie’ del mondo non dimentica la città di Roma, dove l’Ospedale della Santa Sede è presente con una Unità sanitaria mobile nelle parrocchie e nei quartieri più disagiati.
L’ospedale è sede per l’Italia di Orphanet, “il più grande database mondiale per le malattie rare a cui aderiscono 39 Stati. Il Centro per le malattie rare del Bambino Gesù vede ogni anno più di 13 mila pazienti. Le piattaforme genomiche e le competenze bioinformatiche sviluppate presso i laboratori di san Paolo hanno permesso negli ultimi anni di fornire risposte diagnostiche in oltre il 50% dei malati rari o ultra-rari affetti da malattie rare orfane di diagnosi, grazie anche all’utilizzo di piattaforme per l’analisi genomica di ultima generazione – ricorda il Bambino Gesù – Oltre 700 persone sono impegnate nella ricerca scientifica. Nel 2018 l’ospedale ha superato i 2700 If (Impact Factor) e ha prodotto 650 pubblicazioni internazionali condivise con oltre 8500 collaboratori e coautori di diversi Paesi del mondo. Oltre i due terzi della ricerca del Bambino Gesù vengono svolti con i finanziamenti ottenuti dai ricercatori grazie all’alta qualità dei lavori presentati“.

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