In Italia 15 mila bambini nascono con la procreazione assistita: infertilità per il 20% delle coppie

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Sta per prendere il via “La campagna del… cavolo” per preservare la fertilità e informare i cittadini su come farlo. Presentata nel corso del Convegno “La scelta di essere mamma“, organizzato dalla Fondazione Pma Italia ieri al Senato, la campagna si svilupperà sul web e attraverso i canali televisivi nazionali per “promuovere la cultura della riproduzione: è possibile conservare i propri gameti con spese a carico del Ssn per poi utilizzarli quando sarà più opportuno, ossia quando le condizioni sociali permetteranno agli individui di avviare un progetto genitoriale”. “Il cavolo è il simbolo della fecondità – ha spiegato l’avvocato Gianni Baldini, docente di Biodiritto all’Università di Firenze e direttore Fondazione Pma Italia – Basti pensare ad elementi simbolici come il fatto che viene raccolto dopo 9 mesi o che le donne che lo colgono sono dette levatrici. In questo contesto, il cavolo ha la funzione di sdrammatizzare una vicenda seria: circa 15mila bambini in Italia nascono con la procreazione medicalmente assistita”.

La campagna “serve a ricordare che i bambini non nascono sotto i cavoli, ma sono il frutto di scelte libere e consapevoli che in presenza di difficoltà naturali la tecnologia consente comunque di realizzare. L’importante è essere informati”, afferma Luca Mencaglia, presidente di Fondazione Pma. Oltre il 20% delle coppie, secondo le stime, lamentano problemi di sterilità/infertilità.

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