Nel Parco Nazionale di Yellowstone sono state scoperte nuove specie di batteri che producono elettricità: un team di esperti è già al lavoro per scoprire nuove tecniche che permetterebbero di generare elettricità da questi batteri negli impianti per il trattamento dei rifiuti.
La scoperta descritta sulla rivista Journal of Power Sources, è stata compiuta da un gruppo di ricercatori della Washington State University, guidati da Abdelrhman Mohamed.
I microrganismi sono stati isolati in quattro vasche di acqua bollente che sfiora i 100°C. Dopo le specie individuate nelle miniere, nelle profondità dei laghi e persino nell’intestino umano, è la prima volta che “batteri in grado di produrre elettricità sono stati raccolti in un ambiente estremo come una sorgente di acqua così calda“, ha detto Mohamed.
In queste minuscole creature non vi è solo interesse accademico, infatti potrebbero essere la chiave per risolvere alcune delle maggiori sfide che l’umanità deve affrontare: come ridurre l’inquinamento ambientale e mettere a punto nuove tecnologie per produrre energia in modo sostenibile per l’ambiente.
Batteri di questo tipo, abituati a vivere in ambienti estremi, possono infatti “mangiare” i rifiuti e generare elettricità nel processo. Questi microrganismi producono energia per un effetto secondario del metabolismo: essi rimuovono gli elettroni prodotti durante il metabolismo e li trasferiscono ai minerali presenti all’esterno come ferro o manganese, in un processo che innesca una cascata di reazioni chimiche che, ha spiegato uno dei ricercatori Haluk Beyenal, “generano un flusso di elettricità che può essere utilizzato per applicazioni a bassa potenza“.