Da lunedì, anzi già da domani domenica 10 marzo, i genitori che non presentano a scuola la certificazione originale sulle vaccinazioni dei figli saranno passibili delle sanzioni previste dalla legge Lorenzin, e dunque nel peggiore dei casi si potrebbe arrivare all’esclusione da scuola, per i nidi e per l’infanzia. L’Associazione Nazionale Presidi (Anp) si è espressa comunque in maniera decisa: “Lunedì prossimo, per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, applicheremo semplicemente la legge“. Questo significa che “negli asili, i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare. Nelle altre scuole, invece, in questi casi e’ prevista solo una sanzione pecuniaria, e gli alunni potranno entrare lo stesso“. Secondo l’associazione dei presidi il problema “è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa“.
E non si fermano i No Vax, che in una scuola di Torino hanno affisso dei manifesti, annunciando un corteo per il 23 marzo “in difesa della libertà di cura e dell’inviolabilità del corpo“. La legge Lorenzin del 2017 prevede che negli asili nido e nelle scuole materne i bambini non in regola con i 10 vaccini obbligatori non possano entrare in classe, mentre per le elementari e le medie si va incontro ad una sanzione fino a 500 euro. Le regioni più virtuose nella copertura vaccinali sono Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana, dove le coperture per i bambini di 24 mesi hanno superato il 95%; in Veneto la copertura per il morbillo va dal 93,5% al 95,5%. In particolare questi ultimi valori “rappresentano un dato rilevante, anche nell’ottica degli obiettivi di copertura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità“, ha sottolineato Carlo Signorelli, past president della Societa’ Italiana di Igiene. Ma questo potrebbe essere l’ultimo anno di applicazione della legge Lorenzin, visto che è in discussione in Parlamento il provvedimento relativo all”obbligo flessibile’, grazie al quale la vaccinazione diventa obbligatoria solo “in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo”.