Ciclone Idai, il bilancio è drammatico: emergenza sanitaria, oltre 1 milione e mezzo di sfollati e centinaia di morti

Ciclone Idai, gravissimi danni in Mozambico: la situazione è particolarmente grave nella città di Beira
MeteoWeb

E’ drammatico il bilancio di vittime e danni provocati dal ciclone Idai che si è abbattuto sul Mozambico, colpendo anche Malawi e Zimbabwe: oltre un milione e mezzo di sfollati, 493 morti, 91.000 case distrutte o gravemente danneggiate e 500.000 ettari di terreno agricolo andati persi.
La situazione è particolarmente grave nella città di Beira, sede degli uffici di Cesvi, che ha riportato danni per il 90% della sua estensione. Anche nel Distretto di Nhamatanda la situazione è allarmante con più di 270mila persone colpite, oltre 16mila famiglie senza più una casa e il rischio di una nuova epidemia di colera.
Alcune comunità sono ancora isolate nel distretto di Nhamatanda, dove realizzavamo progetti di sviluppo rurale rivolti a una popolazione già gravemente affetta da povertà e insicurezza alimentare“, afferma Daniele Barbone, amministratore delegato di Cesvi. “Lo staff ci riferisce di scarsità d’acqua potabile e innalzamento dei prezzi dei beni alimentari e di prima necessità. Servono cibo, vestiti, assistenza sanitaria e ricoveri temporanei per gli sfollati. I nostri interventi agricoli sono stati spazzati via dal ciclone, ma non ci arrendiamo: siamo in prima linea e rinnoviamo il nostro appello chiedendo a tutti di aiutarci ad aiutare la popolazione del Mozambico. Basta un piccolo gesto come una donazione per fare la differenza“.
I segni della violenza del ciclone sono devastanti: la popolazione però sta cercando di reagire, pur nella gravità della situazione“, dichiara Pietro Fiore dell’Emergency Team di Cesvi. “L’emergenza abitativa e igienico-sanitaria è davvero grave e non ha ancora avuto una risposta efficace. Stiamo pianificando una massiccia distribuzione di zanzariere e ripari per 5.000 famiglie nel distretto di Namathanda. Un cargo carico di beni di prima necessità raggiungerà Beira proprio oggi. Una parte dei beni sarà distribuita nell’immediato mentre una parte sarà tenuta a disposizione delle aree ancora inaccessibili che stiamo cercando di raggiungere“.

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