Circoncisioni clandestine, il fenomeno in Italia preoccupa sempre di più: di cosa si tratta e come avvengono questi pericolosi ‘riti’

Il fenomeno delle circoncisioni clandestine riguarda migliaia di bambini ogni anno e può essere risolto solo con un provvedimento nazionale
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Sono sempre più frequenti le notizie, che ogni giorno salgono alla ribalta della cronaca, in merito a tentativi di circoncisione fai da te su neonati, fatti da genitori inesperti o medici improvvisati. L’ultima, purtroppo, risale solo alla scorsa notte quando un neonato è morto nel quartiere genovese di Quezzi dopo una circoncisione fatta in casa. Sulla vicenda indaga attualmente la locale Squadra Mobile. La madre e la nonna del piccolo, entrambe di origini nigeriane, sono state subito condotte in Questura per essere interrogate. Gli agenti, guidati dal dirigente Marco Calì, erano convinti fin da subito che ci fosse una terza persona coinvolta e hanno dunque cercato di ricostruire l’accaduto, anche grazie all’analisi dei cellulari delle due donne: proprio loro avrebbero chiamato il 118. Una volta giunti sul posto i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del neonato e chiamare la polizia. Il padre del bimbo al momento non si trova in Italia. Le indagini del caso sono coordinate dal sostituto procuratore Daniela Pischetola.

Dopo gli interrogatori la madre e la nonna del neonato sono state arrestate con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Con loro, dopo le dovute indagini, è stato arrestato anche un altro cittadino africano, considerato dalle donne una specie di santone. Sarebbe stato lui a praticare la circoncisione, proprio come avevano sospettato fin dall’inizio gli inquirenti.

CIRCONCISIONI CLANDESTINE: DATI DEL FENOMENO IN ITALIA

Il fenomeno delle circoncisioni clandestine riguarda migliaia di bambini ogni anno, e può essere risolto solo con un provvedimento nazionale che inserisca la pratica nei Lea, o che in ogni caso la garantisca a prezzi accessibili. E’ quanto sostiene Mustafa Qaddurah, pediatra e dirigente del Centro Islamico di Roma, commentando il caso di Genova, che segue di pochi giorni uno analogo a Reggio Emilia. “Al momento, tranne qualche eccezione, la circoncisione per motivi religiosi può essere fatta solo privatamente, al costo di migliaia di euro – spiega il pediatra -. Questo porta migliaia di famiglie, che non hanno i mezzi per pagare o per tornare a farla nei paesi d’origine, a rivolgersi a ciarlatani che chiedono poche decine di euro. Noi come Centro Islamico di Roma ma anche diverse altre realtà chiediamo da tempo che ci sia un intervento del ministero della Salute, come l’inserimento nei Lea, che e’ l’unico modo per risolvere il problema“.

Alcune stime parlano di 2-3mila circoncisioni clandestine effettuate ogni anno in Italia. “Pian piano il fenomeno sta venendo allo scoperto, anche per la maggiore conoscenza da parte dei medici e delle autorità – spiega – ma c’è comunque una grande percentuale che non emerge. Ai bambini che muoiono si aggiungono quelli, e sono centinaia ogni anno, che arrivano al pronto soccorso con malformazioni o infezioni causate dalla pratica che spesso portano a danni permanenti“.

E anche il ministro della Salute Giulia Grillo, su Twitter, si è detta risoluta a prendere di petto il problema sempre più dilagante: “Dopo il caso di qualche giorno fa un altro bimbo è morto per circoncisione fatta in casa, è urgente trovare soluzioni. Il tema è complesso e bisogna confrontarsi con le autorità religiose. Ma l’assoluta priorità è individuare un protocollo per la sicurezza dei bambini“.

 

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